Dossier vittimeMediterraneo e Canarie

2024 Mediterraneo – Secondo semestre

Risultano 2.038 i profughi/migranti morti o dispersi nei primi sei mesi del 2024 sulle vie di fuga verso l’Europa: 152 negli itinerari “di terra”, spesso proprio alle porte della fortezza europea, e 1.886 inghiotti dal mare, nel Mediterraneo o nell’Atlantico verso le Canarie. In totale, 564 in meno rispetto alle 2.602 (a terra 104 e in mare 2.498) registrate al 30 giugno dello scorso anno, ma a fronte di un calo di almeno il 40 per cento degli arrivi e tenendo conto che nel “conto di morte” dei primi sei mesi del 2023 è entrata la strage di Pylos, nelle acque greche dello Jonio, con circa 700 vittime. Il rapporto di mortalità rispetto agli arrivi, infatti, resta elevatissimo: 1 migrante morto o disperso ogni 37,4 arrivati sulle tre rotte. La via di fuga più pericolosa si conferma largamente quella verso la Spagna, soprattutto a causa dell’elevatissimo numero di vittime nell’Atlantico, sulla difficile, lunghissima rotta verso le isole Canarie dalle coste dell’Africa occidentale (Marocco, Mauritania, Senegal, Gambia, perfino Guinea): 1.054 vittime a fronte di 24.747, arrivi pari a un indice di un morto ogni 23,5 migranti arrivati. E il dato potrebbe essere molto sottostimato: la Ong Caminando Fronteras, che monitora in particolare le rotte spagnole, nei primi sei mesi di quest’anno segnala infatti 5.054 profughi/migranti scomparsi nel tentativo di raggiungere la Spagna, dei quali oltre 4.500 nell’Atlantico, tenendo conto di decine di “naufragi fantasma” senza superstiti. Segue, per tasso di mortalità, la rotta del Mediterraneo centrale, verso l’Italia e Malta, con 754 vittime: una ogni 34,6 arrivi. Nel Mediterraneo orientale e nell’Egeo, infine, 78 morti o dispersi, con un indice di 1 ogni 223,8 arrivi. E’ il risultato delle crescenti difficoltà e dei rischi sempre più gravi che devono affrontare i disperati che bussano alle porte dell’Unione Europea a causa del moltiplicarsi delle barriere e dei respingimenti voluti dalla “politica migratoria” condotta dalla Ue e dall’Italia, inclusa la “guerra” mossa alle navi umanitarie delle Ong, rimaste le uniche a tentare di assicurare una rete di soccorso in mare. E le prospettive del secondo semestre 2024 non sono migliori. Al contrario.

Libia-Italia (Juddaim, Zawiya), 1 luglio 2024

Il cadavere di un migrante sconosciuto è stato stato avvistato, incastrato tra le rocce di una scogliera, sul litorale del parco di Juddaim, meno di 10 chilometri a est di Zawiya e una quarantina a ovest di Tripoli. Per il recupero è stato necessario intervenire dal mare perché la zona è inaccessibile via terra: se ne è occupata la Mezzaluna Rossa in collaborazione con una squadra del servizio marittimo costiero. Una volta trasferita a riva, la salma è stato trasportata presso l’obitorio del centro ospedaliero locale, a disposizione della magistratura. Lo stato di degrado avanzato induce a credere che l’uomo sia annegato diversi giorni prima del ritrovamento. A partire dalla prima settimana di giugno si tratta del quindicesinmo cadavere trovato nel tratto di costa compreso tra Zawiya e Sabratha.

(Fonte: Migrant Rescue Watch)

 Turchia-Grecia (Marasia, frontiera dell’Evros), 1 luglio 2024

Un profugo è scomparso nell’Evros, alla frontiera tra Grecia e Turchia, durante una operazione di respingimento condotta dalla polizia greca. Lo hanno segnalato altri profughi del gruppo di 14 che, proveniente dalla Turchia, era arrivato su una piccola isola al centro del fiume, in territorio greco, pochi chilometri a est della città frontaliera di Marasia. Secondo il racconto fatto dai profughi alla centrale operativa di Alarm Phone, a cui hanno chiesto aiuto, il gruppo, pur manifestando l’intenzione di presentare una richiesta di asilo alle autorità greche, è rimasto intrappolato sull’isola, tra la polizia greca che cercava di respingerlo in territorio turco e quella turca che impediva loro di tornare indietro. L’uomo sarebbe caduto in acqua, scomparendo prima che gli altri potessero aiutarlo, appunto durante un attacco dalla sponda ellenica per rimandarli oltrefrontiera. L’odissea si è protratta per circa una settimana, fino a quando l’intero gruppo è tornato in territorio turco.

(Fonte: Alarm Phone)

Algeria-Spagna (Tipaza-Benidorm), 1-2 luglio 2024

Tre migranti dispersi su una barca rimasta alla deriva per quasi tre giorni tra l’Algeria e la Penisola Iberica. Il natante, un piccolo scafo in fibra di colore blu con un motore fuoribordo, risulta partito da Tipaza, 70 chilometri a ovest di Algeri, puntando verso le coste dell’Andalusia la notte di sabato 29 giugno. A bordo c’erano 11 giovani algerini. Non se ne è saputo più nulla fino alle 19,40 di lunedì primo luglio, quando, 26 miglia al largo di capo Benidorm, una nave mercantile greca, la Nettune Ethos, avvistati in mare 5 naufraghi tenuti a galla da giubbotti di salvataggio, li ha tratti in salvo e presi a bordo, allertando contemporaneamente i servizi di salvataggio spagnoli. Altri 3 naufraghi sono stati invece recuperati da un elicottero, Helimer 203, del Salvamento Maritimo della base di Alicante e trasferiti in ospedale a Valencia poco dopo le 22. I superstiti hanno subito segnalato che mancavano tre loro compagni, scomparsi in mare nelle ore precedenti, facendo scattare una vasta operazione di ricerca condotta dalla guardamar Polimnia ed altre unità aeree e navali spagnole fino al tramonto del giorno successivo ma che non ha dato esito. Nessuna traccia anche del relitto della barca. I 5 naufraghi salvati dalla Nettune Ethos sono stati sbarcati a Marsiglia, porto di destinazione del cargo.

(Fonte: Ong Comita identificazione migranti morti e dispersi, Salvamento Maritimo, Europa Press) 

Libia-Italia (Sorman, Zawiya), 3 luglio 2024

La Mezzaluna Rossa, su segnalazione della polizia, ha recuperato il cadavere di un migrante sconosciuto trascinato dal mare su un tratto di costa rocciosa a Sorman, quasi 70 chilometri a ovest di Tripoli e una ventina da Zawiya. Dopo un primo esame sul posto, la salma è stata trasferita nell’obitorio dell’ospedale locale a disposizone della magistratura. Nelle settimane precedenti nel tratto di litorale compreso tra Zawiya e Sabratha sono stati recuperati i cadaveri di altri 15 migranti, provenienti verosimilmente da un naufragio fantasma sulla rotta per Lampedusa.

(Fonte: Migrant Rescue Watch) 

Senegal-Mauritania-Spagna (Mbour- Ndiago), 4 luglio 2024

Si contano 148 vittime – 61 dispersi e 87 cadaveri recuperati – nel naufragio di un grosso cayuco sulla rotta tra il Senegal e le Canarie. Soltanto 36 i superstiti. Le prime notizie parlavano di almeno 30 vittime. Il bilancio di morte finale, molto più grave, si deve alle ricerche condotte da tre Ong, che il 4 luglio hanno diffuso un comunicato congiunto: Action pour les Droits Humains e l’Amitie (Adha), Mouvement pour l’Ethique e la Trasparence (Met), Miasmi Senegal. Il barcone era partito da Mbour, un porto peschereccio una ventina di chilometri a sud di Dakar. I 184 migranti a bordo erano in buona parte senegalesi ma parecchi venivano anche dal Gambia e dalla Guinea. Puntavano verso El Hierro o Tenerife, almeno 1.300 chilometri verso nord, una distanza che per un cayuco richiede come minimo 7 giorni di navigazione. La strage è avvenuta dopo i primi 300 chilometri circa, al largo di Ndiago, una piccola città costiera nell’estremo sud ovest della Mauritania, non lontano dalla linea di confine con il Senegal. Stando a quanto ha potuto accertare la Marina della Mauritania, lo scafo si è rovesciato, forse a causa delle condizioni del mare e del sovraccarico, la notte di lunedì primo luglio e per la maggioranza dei migranti a bordo non c’è stato scampo. Nessuno, infatti, si è accorto della tragedia per quasi due giorni, fino a quando, nella giornata di giovedì 4, il mare ha cominciato a restituire i cadaveri. Le motovedette della Guardia Costiera arrivate da Ndiago hanno recuperato alcuni naufraghi ancora in vita mentre decine di corpi si sono spiaggiati su un ampio tratto di litorale. Alla fine, tra quelli riportati a riva dal mare e quelli individuati dalla Guardia Costiera, si sono contati 87 cadaveri. Tutti i supertsiti erano in gravi condizioni ed è stato necessario ricoverarli in ospedale. Tra le vittime senegalesi molte erano proprio di Mbour, il porto da cui è salpato il barcone.

Aggiornamento 5 luglio. E’ cresciuto il numero delle vittime accertate: in totale risultano 161 pari a 89 corpi recuperati e 72 dispersi. Tredici in più dunque delle 148 (87 corpi recuperati e 61 dispersi) di quelle segnalate dalla relazione delle tre Ong che si sono occupate della tragedia. A bordo del cayuco, inoltre, ci sarebbero stati 170 e non 184 migranti ma i superstiti, trovati aggrappati al relitto del barcone, sono appena 9 (inclusa una bambina di di 5 anni) anziché 36. E’ quanto emerge dal rapporto ufficiale del governo di Nouakhott pubblicato dall’agenzia di stampa statale Ami, ripresa poi dai media internazionali. Il naufragio, si legge sempre nella nota dell’agenzia Ami, è avvenuto circa 4 chilometri al largo di Ndiago. Poco prima della pubblicazione informazioni analoghe sono state fornite all’agenzia France Presse da un funzionario governativo.

Aggiornamento 8 luglio. Secondo Le Quotidien il numero dei corpi recuperati è salito a 98, nove in più degli 89 riferiti venerdì 5 luglio dall’agenzia di stampa statale Ami nel primo rapporto ufficiale del governo di Nouakhott.

(Fonte: Dakaractu.com, Anadolu Agency, Msn.com, La Depeche, Ndarinfo.com, Afrinews, La Provincia Canarias. Fonte aggiornamento: Infomigrants, Al Jazeera. Fonte aggiornamento: Le Quotidien)

Senegal-Spagna (El Hierro), 6 luglio 2024

Un giovane migrante subsahariano è morto su un cayuco durante la traversata dalle coste del Senegal alle Canarie. Il barcone, rimasto in mare per diversi giorni, è stato avvistato dalla Guardia Civil nelle prime ore di sabato 6 luglio poche miglia a sud est di El Hierro, l’isola più occidentale dell’arcipelago spagnolo. Una motovedetta si è mossa per eventuali soccorsi ma il natante ha potuto proseguire la navigazione fino ad arrivare al porto di La Restiga poco prima delle 9. Ne sono sbarcati 55 migranti subsahariani, tra cui 10 donne e un bambino. E proprio nelle prime fasi dello sbarco si è scoperto che a bordo c’era anche il cadavere di un ragazzo morto di sfinimento almeno un giorno prima. Molto provati quasi tutti i sopravvissuti, assistiti nel centro medico allestito sulla banchina del porto tranne 5, per i quali è stato necessario il ricovero in ospedale. La salma è stata trasferita nell’obitorio del cimitero.

(Fonte: Canarias Ahora, Helena Maleno Ong Caminando Fronteras, Europa Press)

Tunisia.Italia (Sfax-Lampedusa), 6-7 luglio 2024

Tre dispersi nel naufragio di una barca con a bordo 47 migranti a sud ovest di Lampedusa. Il natante, uno scafo in metallo di sette metri, partito da Sfax tra il 5 e il 6 luglio, ha navigato per più di un giorno verso nord est. La tragedia è avvenuta la sera di sabato 6 in acque internazionali ma a poche decine di miglia dalle Pelagie. I soccorsi sono arrivati da un peschereccio tunisino, che ha recuperato in mare 44 superstiti, avvertendo subito dell’emergenza le autorità italiane e specificando che, secondo le dichiarazioni dei naufraghi, se ne erano persi in mare altri tre. Da Lampedusa si è mossa una motovedetta della Guardia Costiera, la Cp 319 che ha preso a bordo tutti i superstiti, sbarcandoli poi al molo Favarolo: vengono da Gambia, Guinea, Malesia e Senegal. Contemporaneamnete è scattata un’operazione di ricerca dei dispersi che, condotta da unità della Guardia di Finanza, si è protratta fino al mattino di domenica 7 ma senza risultati.

(Fonte: Agrigentonotizie, Agenzia Ansa, La Sicilia, La Repubblica)

Senegal-Spagna (El Hierro), 7 luglio 2024

Una giovane donna subsahariana è arrivata ormai senza vita a El Hierro, nelle Canarie, su un grosso cayuco con altri 146 migranti a bordo (109 uomini, 23 donne e 14 minori di cui 7 non accompagnati) che ha impiegato circa una settimana per la traversata dal Senegal. Il barcone è stato avvistato quando era a pochi chilometri dall’isola, al largo del litorale di El Pinar, sulla costa sud occidentale. Dalla centrale operativa 112 dei servizi di sicurezza è stata fatta scattare l’emergenza per una operazione di soccorso ma il cayuco è riuscito ad arrivare da solo fino al porto di La Restiga, circa 16 chilometri più a sud. Sulla banchina era stato allestito un centro medico della Croce Rossa, che ha prestato le prime cure ai migranti al momento dello sbarco, disponendo per tre di loro il ricovero immediato in ospedale. Gli altri sono stati progressivamente trasferiti nel centro di accoglienza temporanea nel villaggio di San Andres. La salma della donna è stata trasportata nell’obitorio dell’ospedale di Valverde.

Aggiornamento 8 luglio. Le vittime sono salite a 2: alla giovane donna arrivata ormai senza vita a La Restinga si è aggiunto un uomo. Anche lui è deceduto durante la traversata ma della sua morte, non segnalata dai compagni, ci si è accorti solo a più di 24 ore dallo sbarco, quando il suo corpo è stato trovato in fondo allo scafo del cayuco durante l’ultima ispezione e i lavori di pulizia prima di sistemarlo in un deposito del porto. Per il recupero della salma è intervenuta una squadra della Croce Rossa, che l’ha poi trasferita nell’obitorio del cimitero.

Aggiornamento 10 luglio: 9 vittime in totale. Ci sono altre 7 vittime oltre alle due (una donna e un uomo) trovate allo sbarco. In totale, dunque, risultano 9 i migranti morti. E’ quanto è emerso dalle dichiarazioni rese dai superstiti agli operatori del centro accoglienza e alla polizia. Il cayuco, partito da Dakar, è rimasto in mare 12 giorni prima di raggiungere El Hierro. Le scorte d’acqua e di cibo sono finite dopo meno di una settimana e i più deboli hanno cominciato a morire di sete e di stenti. I loro corpi soo stati affidati al mare. L’uomo e la donna trovati dopo lo sbarco sono stati gli ultimi, poco più di un giorno prima dell’arrivo a La Restinga.

Aggiornamento 11 luglio: un’altra vittima. Alle 9 vittime va aggiunto un neonato di appena un mese scomparso. Non se ne è saputo nulla fino a quando la madre, uscita almeno in parte dallo stato di choc per il quale è stata ricoverata nell’ospedale di El Hierro, ha cominciato a cercarlo, pensando probabilmente che fosse anche lui ricoverato. In realtà il bimbo non è mai arrivato a El Hierro: tra i 14 minori sbarcati non ce n’è uno così piccolo.

(Fonte: El Diario, La Provincia, Europa Press, Helena Maleno Ong Caminando Fronteras. Fonte aggiornamenti: Europa Press, El Diario, Efe Canarias, Helena Maleno)

Marocco-Spagna (Ceuta), 7 luglio 2024

Il corpo senza vita di un giovane magrebino, età apparente sui 20 anni, è affiorato in mare a Ceuta, nelle prime ore del mattino, all’altezza della spiaggia del Chorrillo, a sud della penisola del porto. Ad avvistarlo è stato personale del Marsaye, il servizio di sicurezza sulle spiagge, che ha dato l’allarme alla Guardia Civil. Poco dopo una unità dei sommozzatori del Geas ha provveduto al recupero del cadavere, trasferendolo poi nell’obitorio dell’istituto di medicina legale. Il giovane, che si era munito di due braccioli gonfiabili per tenersi a galla, insossava un costume nero, una maglietta rossa e un paio di scarpe da ginnastica. Secondo i primi esami medici è morto poche ore prima di essere trovato, probabilmente durante la notte. A giudicare dal punto del ritrovamento, potrebbe aver tentato di arrivare a Ceuta a nuoto partendo da una spiaggia di Castillejos, al varco del Tarajal, ma tenendo conto di come era vestito e dei braccioli (che sembrano indicare una scarsa esperienza del nuoto) non è da escludere che sia stato portato al largo da una barca dalla quale poi si è calato in acqua nella speranza di poter raggiungere la riva.

(Fonte: El Faro de Ceuta)

Libia-Italia (Zuwara-Lampedusa), 7 luglio 2024

Tre dispersi in un gruppo di 47 migranti su una barca naufragata mentre stava approdando a Lampoedusa. Il natante, partito venerdì 5 luglio da Zuwara, ha navigato per due giorni fino ad arrivare, non visto, sulla costa meridionale di Lampedusa, all’altezza della spiaggia di Cala Galera. Mentre stava accostando per lo sbarco il mare molto mosso, con onde alte più di un metro, l’ha spinta contro uno scoglio. L’urto l’ha fatta rovesciare. Solo 44 dei migranti a bordo ce l’hanno fatta a raggiungere la riva, dove sono stati rintracciati dai carabinieri e da personale della Capitaneria di Porto. Tutti hanno subito riferito che mancavano 3 dei loro compagni, trascinati via dal mare.

Aggiornamento 10 luglio. Uno dei corpi è stato individuato e recuperato mercoledì 10 luglio nella zona della Tabaccara (pochi chilometri più a ovest del punto del naufragio) da una motovedetta della Guardia Costiera, la Cp 324, che lo ha poi sbarcato sul molo Favarolo per trasferirlo nell’obitorio del cimitero. Si tratta di uno dei numerosi giovani egiziani che erano sulla barca insieme a profughi siriani, pakistani e bengalesi.

(Fonte: Sergio Scandura Radio Radicale, Repubblica)

Algeria (Sahara area di Balqabour, Illizi), 6-8 luglio 2024

Almeno 19 migranti sono morti di sete e di stenti dopo essersi persi nel Sahara tra la Libia e l’Algeria. Erano partiti dalla Libia su un pick-up Toyota martedì 2 luglio. Da quel momento non se ne è saputo più nulla fino a quando, nella giornata di sabato 6, i corpi di 14 del gruppo sono stati trovati dall’associazione Relief Search an Rescue in territorio algerino, nell’area di Balqabour, nei pressi di Illizi, pochi chilometri dalla linea di frontiera con la Libia. Due sono algerini, gli altri 12 profughi siriani, tra i quali un bambino di 10 anni, un ragazzo di 16 e gli altri, tutti uomini, adulti di età variabile tra poco più di 20 e 55 anni, identificati grazie ai documenti trovati tra gli abiti. Secondo l’ambasciata siriana di Algeri altre 5 persone risultano disperse. “Le ricerche sono ancora in corso”, ha dichiarato lunedì 8 all’agenzia France Presse Bassen Farroukh, il funzionario siriano che si occupa dell’immigrazione irregolare presso l’ambasciata ad Algeri, incolpando le autorità libiche di aver espulso i migranti, costringendoli “a fuggire verso l’Algeria”. E, tenendo conto della situazione che si è creata in Libia, ha aggiunto: “Vedremo altri siriani abbandonare la Libia allo stesso modo verso l’Algeria e temo che dovremo prepararci ad altri disastri”. Le salme recuperate sono state trasferite presso l’obitorio di Illizi. Il quotidiano online Nan.Media riferisce che poco lontano è stato trovato anche il pick-up Toyota con accanto il cadavere dell’autista algerino e altre 2vittime, un algerino e un siriano. Lo stesso quotidiano scrive che, secondo altre fonti, tra morti e dispersi le vittime sarebbero in tutto 26.

(Fonte: Arab News, Nan Media, Middle East Monitor, Libya Review, Anadolu Agency, Trt Afrika, Refugees in Libya, Infomigrants)

Turchia-Grecia (Cesme-Chios), 9 luglio 2024

Otto profughi sono annegati in un naufragio nell’Egeo, tra la costa turca di Cesme, provincia di Izmir, e l’isola greca di Chios. Altri 19 sono stati tratti in salvo. L’allarme è stato lanciato nelle prime ore del mattino da un peschereccio turco che, avvistati numerosi naufraghi al largo di Cesme, nelle acque territoriali della Turchia, ha subito allertato la Guardia Costiera e iniziato a prestare i soccorsi. Per le operazioni di salvataggio sono stati mobilitate da Cesme e da Izmir due motovedette e un elicottero, che hanno recuperato 18 naufraghi e 7 cadaveri. Nel frattempo uno dei naufraghi era stato tratto in salvo e preso a bordo dal peschereccio. Le ricerche del profugo che risultava disperso si sono protratte fino alla prima serata, quando una delle motovedette ne ha avvistato e recuperato il corpo ormai senza vita. Secondo la Ong Alarm Phone tutto lascia pensare che si tratti della barca con 27 migranti che, arrivata tra domenica 7 e lunedì 8 in prossimità della piccola isola greca di Inousses, di fronte a Chios, aveva chiesto aiuto segnalando tra l’altro che stava sopraggiungendo una unità della polizia da Chios. Da quel momento la Ong ha perso i contatti mentre le autorità greche, a loro volta contattate ripetutamente, hanno sempre risposto di non avere alcun tipo di informazioni su quella barca. Il sospetto è allora che la barca sia stata respinta con tutti i 27 migranti e abbandonata nelle acque turche dove poi, alcune ore più tardi, è avvenuto il naufragio. Alarm Phone ricorda, in proposito, la recente inchiesta della Bbc che ha svelato una lunga serie di respingimenti operati in mare dalla Guardia Costiera greca, con oltre 40 vittime.

(Fonte: Alarm Phone, Hurriyet Daily News, Al Arabiya)

Marocco-Spagna (Castillejos-Ceuta), 9 luglio 2024

Altri 2 giovani harraga sono scompoarsi cercando diraggiungere Ceuta a nuoto. Si tratta di due casi distinti, avvenuti in momenti diversi. Rawabah Masoud, 29 anni, algerino, ha tentato l’impresa mercoledì 3 luglio, prendendo il largo dalla spiaggia di Al Riffin, nell’area di Castillejos, insieme a un amico. I due si sono persi di vista, anche a causa della fitta nebbia che copriva la zona e da quel momento di Rawabah non si è saputo più nulla. Secondo quanto hanno riferito alcuni conoscenti, indossava una muta di neoprene corta, si era munito della camera d’aria di un pneumatico per tenersi a galla più facilmente e custodiva i suoi documenti e il cellulare in una busta impermeabile. Una volta arrivato a Ceuta avrebbe dovuto telefonare ma non si è mai messo in contatto e, di contro, il suo numero risulta irraggiungibile o fuori servizio. Dopo averlo cercato invano, alcuni degli amici ne hanno segnalato la scomparsa. Neanche l’amico che era con lui ha saputo fornire indicazioni. Il secondo ragazzo di cui si è persa traccia è un marocchino diciassettenne, Omar Chajal, originario di Bab Taza, una città del Rif, nella provincia di Chefchaouen, 120 chilometri a sud di Ceuta. Secondo quanto hanno riferito i familiari se ne è andato da casa nella prima metà di giugno, insieme ad altri ragazzi minorenni, con l’intenzione di superare via mare la frontiera del Tarajal. Non si sa, però, chi siano gli amici che erano con lui, quando esattamente abbia tentato l’impresa e cosa indossasse per la traversata: l’unica cosa certa è che aveva l’intenzione di aggirare la scogliera frangiflutti posta lungo la linea di confine. Dopo averlo cercato invano sia a Ceuta che in Marocco, a distanza di quasi un mese dagli ultimi contatti, i familiari ne hanno denunciato la scomparsa.

(Fonte: El Faro de Ceuta)

Senegal-Spagna (El Hierro), 10 luglio 2024

Due migranti sono morti a bordo di un cayuco arrivato nelle prime ore del mattino a El Hierro, l’isola più occidentale delle Canarie. A bordo c’erano altri 53 migranti di varie nazionalità subsahariane. Il barcone, partito dalle coste del Senegal, è rimasto in mare per diversi giorni, fino a raggiungere le acque dell’arcipelago spagnolo. Ad avvistarlo, al largo della costa di El Pinar, nella parte sud occidentale dell’isola, è stato un peschereccio che ha allertato il servizio di sicurezza 112. Dall’isola si è mossa per incontrarlo la salvamar Adhara ma il cayuco ha potuto raggiungere da solo il porto di La Restinga, dove nel frattempo era stato mobilitato il servizio di assistenza della Croce Rossa. Al momento delle sbarco si è scoperto che c’erano anche due migranti morti. Le salme sono state trasferite nell’obitorio del cimitero di Valverde. Per due dei superstiti è stato necessario il ricovero in ospedale per gravi sintomi di disidratazione e ipotermia. Gli altri sono stati avviati al centro di accoglienza temporanea.

(Fonte: Europa Press, El Diario, Helena Maleno Ong Caminando Fronteras)

Marocco-Spagna (Ceuta), 10 luglio 2024

Il cadavere di un migrante maghrebino, età apparente 30-35 anni, è affiorato in mare a Ceuta a sud della penisola di Santa Catalina. Segnalato alla Guardia Civil, è stato recuperato verso le 9,30 da una unità del gruppo sommozzatori (Geas), che lo ha sbarcato sul molo della sua base operativa, accanto al porto dei pescatori, facendolo poi trasferire nell’obitorio dell’istituto di medicina legale per l’autopsia e per reperire eventuali elementi utili per l’identificazione. A giudicare dai primi esami medici la morte non dovrebbe risalire a non molto tempo prima del ritrovamento della salma.

Aggiornamento 12 luglio: identificata la vittima. Si chiamava Abdelhanin, veniva da Castillejos ed aveva 44 anni l’uomo trovato senza vita in mare a Santa Catalina. Si è giunti all’identificazione grazie a un cellulare trovato tra gli abiti. A Ceuta lo conoscevano in molti. Prima della chiusura della frontiera lavorava come pittore edile transfrontaliero nell’enclave spagnola. Dopo il blocco ha cercato più volte di rientrare per continuare il suo lavoro. Secondo la polizia ci ha riprovato la notte tra il 9 e il 10 luglio: probabilmente una barca lo ha portato fino a poche decine di metri dalla riva. L’ultimo tratto doveva farlo a nuoto ma non ce l’ha fatta a raggiungere la spiaggia. Venerdì 12 la salma è stata consegnata alla famiglia.

(Fonte: El Faro de Ceuta. Fonte aggiornamento: El Faro de Ceuta)

Libia (Gialo, Cirenaica), 10 luglio 2024

Un morto e 4 feriti su un pick-up carico di migranti chadiani e sudanesi che si è capottato nel deserto nei pressi dell’oasi di Gialo (Jalu) in Cirenaica, un centro di circa 4 mila abitanti oltre 400 chilometri a sud di Bengasi. L’automezzo procedeva verso nord, in direzione della costa mediterranea del golfo della Sirte, distante più di 250 chilometri, seguendo una strada collegata alle piste che arrivano dall’oasi di Kufra, 580 chilometri più a sud, snodo dei “trasporti” di migranti che entrano in Libia dal Sudan. Non è da escludere, dunque, che il pick-up sia partito da qui e che dovesse fare sosta proprio a Gialo dove, dopo l’incidente, la polizia ha scoperto una fattoria con un deposito di carburante e fermato 8 migranti arrivati da poco. Quando gli agenti sono arrivati sul posto dell’incidente, accanto al pick-up rovesciato al margine della carreggiata c’erano solo 5 migranti feriti. Quello più grave è morto poco dopo. Gli altri sono stati trasferiti al centro medico di Gialo.

(Fonte: Migrant Rescue Watch)   

Mauritania-Spagna (Tenerife), 11 luglio 2024

Un giovane subsahariano è morto su un cayuco arrivato nelle prime ore di giovedì 11 luglio a Tenerife dalla Mauritania con a bordo altri 79 migranti, tra cui due donne e undici minori (6 bambini, 4 bambine e un neonato). Il barcone ha navigato in pieno Atlantico per almeno una settimana. E’ stato avvistato solo quando era ormai meno di un chilometro al largo di playa de La Vistas, sulla costa sud occidentale dell’isola. Per intercettarlo è uscita in mare una motovedetta della Guardia Civil, che lo ha poi rimorchiato fino al porto di Los Cristianos. La scoperta che c’era una vittima si è avuta al momento dello sbarco. La salma è stata trasferita nell’obitorio del cimitero dell’isola. I supertsiti sono stati assistiti dalla Croce Rossa.

(Fonte: El Diario, Canarias7, Europa Press, Helena Maleno Caminando Fronteras)

Marocco-Spagna (Castillejos-Ceuta), 11 luglio 2024

Un giovane marocchino di Castillejos – Badriddine Mjida, 24 anni, studente universitario – è scomparso in mare tentando raggiungere Ceuta a nuoto. La famiglia non sapeva nulla della sua intenzione di emigrare nell’enclave spagnola e da qui eventualmente nella Penisola Iberica: ne è venuta a conoscenza solo dopo la scomparsa, informata dagli amici con cui Badriddine si era confidato. Si sa per certo che ha tentato l’impresa partendo dalla spiaggia di Rifiyeen, oltre 4 chilometri a sud di Castillejos e almeno una decina dalla linea di frontiera. Le sue tracce si perdono intorno alle quattordici di venerdì 5 luglio. Non è noto nemmeno se fosse da solo o con un compagno. L’allarme per la sua scomparsa è stato dato da alcuni degli amici con i quali avrebbe dovuto mettersi in contatto una volta arrivato a Ceuta. Le ricerche condotte nei giorni successivi sia in Marocco che a Ceuta non hanno dato esito. Da qui la decisione dei familiari di rivolgere un appello attraverso la redazione di El Faro, fornendo anche una serie di foto per facilitare eventualmente il riconoscimento.

(Fonte: El Faro de Ceuta)

Libia-Italia (Mellitah, Sabratha), 12 luglio 2024

Il cadavere di un migrante sconosciuto è affiorato sul litorale di Mellitah, vicino al complesso degli impianti petroliferi, 25 chilometri a est di Sabratha e 120 da Tripoli. Recuperato sulla battigia da una squadra della Mezzaluna Rossa, è stato trasferito nell’obiutorio dell’ospedale di Sabratha. A giudicare dallo stato di conservazione è rimasto a lungo in acqua. Non ci sono dubbi che si tratti di un migrante annegato in un naufragio sulla rotta per Lampedusa.

(Fonte: Migrant Rescue Watch)

Libia-Italia (Al Hamidija, Tajoura), 13 luglio 2024

Su segnalaizone della polizia, agenti della Libyan Coast Security hanno recuperato i cadaveri di 3 migranti subsahariani sul litorale di Al Hamidija, 20 chilometri circa a est di Tripoli, nella municipalità Tajoura. I corpi erano stati trascinati dal mare, a breve distanza l’uno dall’altro, in un tratto di costa mista di sabbia e rocce. Dopo le prime ispezioni sul posto, un’ambulanza del pronto soccorso li ha trasferiti nell’obitorio dell’ospedale di Tajoura a disposizioone dell’autorità giudiziaria. Non sono emersi elementi per arrivare all’identificazione. Sembra l’indiizo del naufragio di un’altra barca di migranti sulla rotta tra la Libia e Lampedusa.

(Fonte: Migrant Rescue Watch)

Libano-Cipro (Famagosta e Larnaca), 14 luglio 2024

Sulla costa settentrionale di Cipro, nell’area tra Famagosta e Larnaca, sono affiorati i cadaveri di tre migranti, probabilmente siriani. L’ultimo dei tre, appartenente a una donna e in avanzato stato di decomposizione, era accanto agli scogli della spiaggia di Silver, ad Ammochostou, poco più di 10 chilometri a sud di Famagosta. Per il recupero è intervenuta una pattuglia della polizia turco-cipriota, con personale della Mezzaluna Rossa. In occasione di questo ritrovamento è emerso che in precedenza, circa una settimana prima, era stato recuperato un altro cadavere sulla spiaggia di Finikoudes, nei pressi di Larnaca, circa 30 chilometri a sud est, in territorio di Cipro Sud. Risale ad ancora prima, infine, il rinvenimento del cadavere trascinato dal mare nella zoan di Sotira, sempre nel distretto di Famagosta, a pochi chilometri da Ammochostou. Si ritiene che si tratti di profughi siriani fuggiti dal Libano e annegati nel tentativo di arrivare a Cipro. Una serie di ritrovamenti analoghi si è avuta sull’isola nella seconda metà del mese di gennaio.

(Fonte: Cyprus Mail)

Marocco-Spagna (Castillejos-Ceuta), 14 luglio 2024

Un ragazzo marocchino di Castillejos, Zakaria Tanyaoui, appena sedicenne, è scomparso in mare nel tentativo di raggiungere Ceuta a nuoto. Ha lasciato la sua casa, nel quartiere di Kondissa, nelle prime ore di sabato 13 luglio insieme ad alcuni coetanei dello stesso quartiere, decisi come lui ad arrivare via mare in territorio spagnolo aggirando la barriera frangiflutti del Tarajal, quasi tutti all’insaputa delle famiglie. Dopo aver preso il largo dal versante marocchino della spiaggia del Tarajal, gli amici hanno desistito, rientrando a riva in Marocco. Zakaria ha deciso di proseguire e da quel momento se ne sono perse le tracce. Appena a terra gli amici hanno avvertito la sua famiglia, facendo scattare le ricerche ma Zakaria non risulta né arrivato a Ceuta né tornato a Castillejos. Senza esito anche la battuta condotta in mare per ritrovarlo. Dopo averne denunciato la scomparsa, domenica 14 i genitori hanno lanciato un appello attraverso la redazione del quotidiano El Faro di Ceuta, ma senza risultati.

(Fonte: El Faro de Ceuta

Tunisia-Italia (Sfax-Lampedusa), 14-15 luglio 2024

Quindici migranti scomparsi in mare in un naufragio al largo di Sfax, lungo la rotta per Lampedusa. La barca, uno scafo “artigianale” in metallo lungo 7 metri, risulta partito intorno alla mezzanotte di domenica 14 luglio. A bordo c’erano circa 50 persone, tutte provenienti da paesi subsahariani. La tragedia è avvenuta poche ore dopo, il mattino di lunedì 15, sembra durante o poco prima dell’intervento di una motovedetta della Guardia Costiera tunisina che cercava di intercettare il natante. Le autorità tunisine non hanno fornito informazioni ufficiali. Delle 15 vittime si è saputo soltanto in seguito delle ricerche condotte dall’attivista gambiano Ebrima Drammeh, che ha pubblicato la notizia sul sito Ebrima Migrants Situation. I circa 35 naufraghi tratti in salvo sarebbero stati deportati nel sud del paese, in una zona desertica al confine con l’Algeria.

(Fonte: Ebrima Migrants Situation)

Senegal-Spagna (El Hierro), 15-16 luglio 2024

Una bambina di due anni e un rgaazzo di venti, entrambi subsahariani, sono morti in ospedale poche ore dopo essere sbarcati sull’isola di El Hierro da un cayuco proveniente dal Senegal. Il barcone aveva a bordo complessivamnete 51 migranti (di cui 6 donne e 4 minori), originari, oltre che del Senegal, della Mauritania, del Mali e della Guinea Conakry. Partito dalla costa senegalese di Dakar, è rimasto in mare più di sette giorni, fino ad arrivare nelle prime ore di lunedì 15 luglio in prossimità di El Hierro, la più lontana e la più occidentale delle Canarie. Quando è stato intercettato, verso le 8,30, era ormai a meno di un miglio dalla costa, all’altezza di El Pinar, ed ha raggiunto da solo, scortato dalla salvamar Adhara, il porto di La Restinga. Al momento dello sbarco tutti i 51 migranti presentavano forti sintomi di debilitazione e disidratazione. Per 7 (due bmabini e 5 adulti) il centro medico allestito al porto dalla Croce Rossa ha disposto il ricovero immediato. Due in particolare apparivano in condizioni critiche: la bimba di due anni, trasferita in elicottero all’ospedale Nuestra Senora de la Candelaria a Tenerife, e il ragazzo ventenne, trasportato privo di conoscenza all’ospedale di El Hierro. Nessuno dei due ce l’ha fatta: sono morti entrambi nelle prime ore di martedì 16 luglio.

(Fonte: El Diario, La Provincia Canarias, Canarias7, Agenzia Efe, Helena Maleno Ong Caminando Fronteras)

Marocco-Spagna (Nador-Melilla), 18 luglio 2024

Un ragazzo marocchino di 17 anni, Ali Al Hanoudi, è scomparso in mare nel tentativo di raggiungere a nuoto l’enclave spagnola di Melilla da una spiaggia di Nador. Veniva da Qasita, circa 120 chilometri a ovest di Nador. Si è allontanato da casa domenica 14 luglio, senza che la sua famiglia sapesse nulla della sua intenzione di lasciare il Marocco. Era con un coetaneo, anch’egli di Qasita. I due ragazzi sono arrivati a Nador e la sera stessa di domenica hanno preso il largo dalla zona di Beni Ensar, la più vicina alla linea di confine con Melilla. Il mare e le correnti non erano favorevoli. L’amico di Ali a un certo punto ha scelto di tornare indietro. Lui ha deciso di continuare e da quel momento nessuno lo ha più visto. Quando ha riguadagnato la riva, il suo compagno ha dato l’allarme, avvertendo i familiari che nel frattempo ne avevano segnalato la scomparsa e solo a quel punto hanno scoperto che aveva tentato di raggiungere a nuoto l’enclave spagnola. Le ricerche non hanno dato esito. Giovedì 18 è stato lanciato un appello anche attraverso la redazione di Nadorcity.com.

(Fonte: Nadorcity.com)

Gambia-Marocco-Spagna (Sanyang-Dakhla), 18 luglio 2024

Quaranta vittime nel naufragio al largo del Sahara Occidentale di un grosso cayuco salpato il 2 luglio da Sanyang, in Gambia, sulla rotta per le Canarie. A bordo erano in 200, provenienti, oltre che dal Gambia, da Senegal, Mali e Guinea. Del barcone si sono perse le tracce pochi giorni dopo la partenza. Il primo allarme sulla scomparsa è stato lanciato sabato 13 luglio dall’attivista gambiano Ebrima Drammeh, che ha chiesto al governo di attivare operazioni di ricerca in collaborazione anche con le autorità senegalesi, marocchine e spagnole, sottolineando che, oltre tutto, dovevano anche essere ormai esaurite le scorte di acqua, cibo e carburante, basate generalmente su una previsione di sette giorni di navigazione, dal Gambia o dal Senegal, fino alle Canarie. La conferma della tragedia si è avuta giovedì 18 luglio da un gruppo di senegalesi (tra cui due donne e una decina di feriti o malati) i quali, scampati al naufragio e rinchiusi dopo lo sbarco nel centro di detenzione di Argouba, sono entrati in contatto con personale del consolato senegalese di Dakhla, intervenuto in seguito alla protesta di altri 53 migranti senegalesi che, detenuti dal 14 giugno, chiedevano di essere rimpatriati prima possibile. E’ così emerso che, dopo aver percorso più di 1.300 chilometri nell’Atlantico, il cayuco salpato da Sanyang si è rovesciato sud ovest di Dakhla e che le motovedette della Marina Imperiale marocchina sono riuscite a trarre in salvo solo 160 dei 200 naufraghi, mentre una quarantina sono scomparsi in mare.

(Fonte: Le Quotidien, Dakaractu, Kerrfatou.com, Ebrima Migrant Situation)

Marocco-Spagna (Castillejos-Ceuta), 19 luglio 2024

Daoud Bouzid, uno studente marocchino diciannovenne residente a Castillejos, è scomparso in mare nel tentativo di raggiungere Ceuta a nuoto. L’allarme è stato lanciato dall’amico, Hicham, al quale aveva confidato la sua intenzione di trasferirsi in Spagna passando da Ceuta, dopo aver rinunciato a iscriversi all’università in Marocco. “Stava studiando ma diceva sempre che voleva andare in Spagna – ha raccontato Hicham – Quando ha deciso di tentare la traversata a nuoto ho cercato di dissuaderlo ma non c’è stato niente d afare”. Un altro amico lo ha visto prendere il largo da una spiaggia vicina alla linea di frontiera verso le 22 di martedì 16 luglio. Da quel momento se ne sono perse le tracce. Gli amici aspettavano una sua telefonata non appena fosse arrivato a Ceuta ma non c’è stato alcun contatto. Nulla anche da un conoscente che Daoud diceva di avere a Ceuta e che avrebbe dovuto aiutarlo. Dopo tre giorni di attesa hanno allora deciso di segnalarne la scomparsa.

(Fonte: El Faro de Ceuta) 

 Libia-Italia (Zawiya), 19 luglio 2024

Su segnalazione della polizia, una squadra della Mezzaluna Rossa ha recuperato il corpo di un migrante sconosciuto sulla costa di Zawiya, 50 chilometri a ovest di Tripoli. Il mare lo aveva trascinato su un tratto di litorale di sabbia e rocce, all’altezza di Spanish Resort. Dopo un primo sopralluogo sul posto il cadavere è stato trasferito presso l’obitorio dell’ospedale a disposizione della magistratura. Non sono emersi elementi per accertare le circostanze precise della morte ma si tratta sicuramente di un giovane annegato tentando di raggiungere l’Italia sulla rotta per Lampedusa.

(Fonte: Migrant Rescue Watch)

Mauritania-Marocco-Spagna (Nouakchott-Dakhla), 19 luglio 2024

Un migrante subsahariano è morto tentando di arrivare dalla Mauritania alle Canarie. Era su un grosso cayuco salpato dalla zona di Nouakchott con a bordo oltre 200 persone (tra cui parecchie donne e alcuni minori) originari della stessa Mauritania, del Senegal e del Mali. Aveva percorso oltre 800 chilometri dei circa 1.200 complessivi della rotta per l’arcipelago spagnolo quando è rimasto alla deriva a causa di un guasto al motore, circa 160 chilometri a nord ovest di Dakhla. I soccorsi sono arrivati da una motovedetta della Marina Imperiale marocchina che, prendendo a bordo i naufraghi, ha scoperto in fondo allo scafo il corpo di un giovane morto già da diverse ore, presumibilmente per disidratazione e sfinimento. Tutti i superstiti sono stati sbarcati a Dakhla e consegnati alla Gendarmeria mentre la salma è stata tasferita da personale della Protezione Civile nell’obitorio dell’ospedale Hassan II.

(Fonte: Marocco World News)

Algeria-Spagna (Castellon, Valencia), 19 luglio 2024

Il corpo senza vita di un migrante è stato trascinato dal mare sulla costa di Castellon, circa 70 chilometri a nord di Valencia, nel tratto compreso tra Nules e Burriana. A dare l’allarme è stato l’equipaggio di una barca a vela da diporto che, avvistato il cadavere circa 12 miglia al largo poco prima delle 15, ha avvisato sia il comando della Guardia Civil che il Salvamento Maritimo. Per il recupero è intervenuta una motovedetta della Guardia Civil, che ha poi sbarcato la salma, in avanzato stato di decomposiizone, nel porto di Burriana, per trasferirla poi nell’obitorio dell’ospedale locale, a disposizione della magistratura. Non sono emersi elementi per l’identificazione ma, tenendo conto anche della segnalazione di almeno una barca di cui si sono perse le tracce diversi giorni prima del ritrovamento, si ritiene che si tratti di un migrante algerino annegato nel tentativo di raggiungere la Spagna.

(Fonte: Mediterraneo, Castellon Plaza, El Espanol, Cadena Sr 100, Ong Cipimd)

Marocco-Spagna (Tan Tan – Lanzarote), 19-20 luglio 2024

Due morti su uno zodiac in difficoltà soccorso tra il Marocco e le Canarie, sulla rotta verso Lanzarote. Il gommone, con a bordo circa 60 persone, era partito dalla zona di Tan Tan tra mercoledì 18 e giovedì 19 luglio quasi contemporaneamente ad almeno un altro zodiac e, a quanto pare, anche altre barche. La notizia di più di una imbarcazione in mare ha indotto il comando del Salvamento Maritimo a mobilitare per una operazione di ricerca a largo raggio un aereo da ricognizione, il Sasemar 203, che nella tarda mattinata di sabato 20 ha confermato la presenza di più barche nell’Atlanitco tra Tarfaya e l’arcipelago spagnolo. Oltre ad allertare le navi in transito nella zona, la centrale operativa del Salvamento ha inviato in soccorso la guardamar Talia e la salvamar Al Nair. La prima a raggiungere lo zodiac con 60 migranti è stata una nave commerciale, la Adnan N che, seguendo le indicazioni ricevute, ha monitorato la situazione, pronta a intervenire in caso di necessità, in attesa dell’arrivo, verso le 18, della Talia, sulla quale sono stati trasferiti tutti i naufraghi. E’ stato durante le operazioni di trasbordo che si è appreso dai naufraghi stessi che durante la traversata due loro compagni erano morti e che i loro cadaveri erano stati affidati al mare. Prima ancora che iniziasse il recupero, inoltre, il comandante della Adnan N ha comunicato che in precedenza era stata avvistato a prua un altro zodiac di cui si ignorava la sorte. Delle ricerche e del successivo soccorso a questo secondo gommone si è occupata la salvamar Al Nair: a bordo c’erano circa 70 migranti.

(Fonte: El Diario, La Provincia Canarias, Europa Press, Salvamento Maritimo, Ebrima Migrant Situation)

Tunisia (Tunisi), 20 luglio 2024

Un giovane migrante gambiano, Modou Lamin Jarju, è morto a Tunisi nell’ospedale dove era stato fatto ricoverare dall’Unhcr. Fuggito dal Gambia, era arrivato fortunosamente in Tunisia con la speranza di poter proseguire verso l’Europa, ma è rimasto intrappolato per mesi senza riusicre a imbarcarsi, finché si è ammalato ed ha chiesto all’Oim di aiutarlo a rimpatriare. I funzionari dell’ufficio tunisino dell’Organizzazione, tuttavia, hanno ritenuto che le sue condiizoni di salute fossero troppo gravi per affrontare il viaggio, tanto da farlo ricoverare per rimettrerlo in forze ma non si è più ripreso: è morto nella giornata di sabato 20 luglio. Alcuni attivisti che che si occupano dei migrantia hanno avanzato il sospetto che non abbia ricevuto cure adeguate. “Spesso (in Tunisia: ndr) gli ospedali non si occupano granché dei migranti – ha scritto l’organizzazione Ebrima Migrant Situation – ne conosciamo tanti che sono stati allontanati, anche facendo ricorso alla polizia, sia uomini che donne, e che ora vivono in strada a Sfax o a Tunisi”.

(Fonte: Ebrima Migrant Situation).

Libia-Italia (Al Harsha, Zawiya), 20 luglio 2024

Il cadavere di un migrante subsahariano è stato trascinato dal mare sul litorale di Al Harsha, meno di 8 chilometri a ovest di Zawiya e una sessantina da Tripoli. Su segnalazione della polizia, avvertita da gente del posto, kl recupero è stato effettuato a tarda sera da una squadra della Mezzaluna Rossa, che lo ha poi trasferito presso l’obitorio dell’ospedale locale per le procedure di legge previste prima della sepoltura. Non sono emersi elementi per poterlo identificare ma si tratta certamente di un giovane annegato nel tentativo di raggiunge l’Italia sulla rotta per Lampedusa. A giudicare dallo stato di conservazione della salma, la morte risale a diversi giorni prima del ritrovamento nell’area di Al Harsha.

(Fonte: Migrant Rescue Watch)

Gambia-Marocco-Spagna (Lamin-Dakhla), 21 luglio 2024

Ahaz Sowe, un giovane migrante gambiano originario di Abaz Sowe ma residente a Kombo Piran, è morto a bordo di un cayuco sulla rotta per le Canarie. Del barcone, con a bordo almeno un centinaio di persone, si sono perse le tracce pochi giorni dopo la partenza, avvenuta il 3 luglio da Lamin, una piccola città sull’estuario del fiume Gambia, a circa 30 chilometri da Banjul. Il primo allarme è stato lanciato dall’attivista gambiano Ebrima Drammeh sabato 13 luglio, su segnalazione di alcuni familiari, quando, trascorsi ormai dieci giorni, si è cominciato a pensare a un “naufragio fantasma” senza supertsiti. Il dubbio si è protratto fino a domenica 21 luglio, quando Ebrima e la sua organizzazione hanno saputo che il barcone è stato intercettato dopo oltre 1.300 chilometri di navigazione dalla Marina marocchina al largo di Dakhla e che Abaz Sowe, malato e fortemente indebolito dai disagi della lunga traversata, era morto qualche giorno prima dell’intervento della motovedetta marocchina e il suo corpo affidato al mare. Dopo lo sbarco tutti i supertsiti sono stati trasferiti in un centro di detenzione nella zona di Dakhla.

(Fonte: Ebrima Migrant Situazion, Keffatou.com)

Marocco-Spagna (Driouch), 21 luglio 2024

Due migranti sono morti cadendo in mare da un phantom, uno dei motoscafi veloci usati dai trafficanti per il trasporto di uomini e droga, diretto dal Marocco verso la Penisola Iberica. Il natante era partito dalla costa di Driouch, puntando sull’Andalusia. Secondo il racconto di un testimone, i due sono finiti fuoribordo a causa di un forte sobbalzo del motoscafo lanciato a grande velocità venendo travolti dalle eliche dei motori fuoribordo, che li hanno uccisi. E’ stata aperta un’indagine da parte della Gendarmeria Reale ma non sono stati resi noti i nomi delle vittime. La tragedia è stata rivelata da fonti riservate al quotidiano online Nadorcity.com che la ha pubblicata sottolineando come la base del traffico di esseri umani e droga dal Marocco verso la Spagna, dopo alcune operazioni di polizia, si è trasferita da Nador a vari punti del litorale di Driouch.

(Fonte: Nadorcity.com)

Spagna (Playa de los Percheles, El Ejido), 21 luglio 2024

Il cadavere di un maghrebino, apparentemente di circa 40 anni, è affiorato in mare all’altezza di Playa de Los Percheles, vicino a Punta Entinas, nel municipio di El Ejdo, poco più di 40 chilometri a sud ovest di Almeria. Segnalato nel pomeriggio alla polizia locale e alla Guardia Civil da alcune persone che erano sulla spiaggia, è stato recuperato prima di sera e trasferito nell’obitorio dell’Istituto di Medicina Legale di Almeria. La magistratura ha ordinato di sottoporlo ad autopsia prima dell’inumazione per cercare di risalire all’identità e alle circostanze precise della morte. Secondo il delegato del govero di Almeria, Pedro Fernandez, tuttavia, si tratta di un migrante, presumibilmente algerino, morto nel tentativo di arrivare in Spagna. La Ong Cipimd ipotizza che potrebbe essere annegato dopo essere stato sbarcato al largo da un phantom.

(Fonte: Europa Press, Ong Cipimd)

Marocco-Spagna (Castillejos-Ceuta), 22 luglio 2023

Hanno tentato insieme di raggiungere Ceuta a nuoto: uno è morto, dell’altro si sono perse le tracce. Si tratta di due amici che hanno preso il largo la notte di sabato 13 luglio dalla spiaggia marocchina del Tarajal, muniti di muta da sub e pinne, con l’intento di aggirare via mare la lunga scogliera antemurale e approdare sulla riva spagnola, approfittando anche della fitta nebbia che gravava sulla zona per sfuggire alla sorveglianza della polizia marocchina e di quella ceutina. Da quel momento nessuno li ha più visti. I timori dei familiari rimasti senza notizie sono stati confermati alcuni giorni dopo quando il corpo di uno dei due è stato recuperato su una spiaggia di Azla, in Marocco, quasi 50 chilometri a sud di Ceuta, dove era stato trascinato dalle correnti. La famiglia dell’altro giovane, Mourad Afriou, 22 anni, dopo una serie di ricerche rimaste senza esito, nel tentativo di rintracciarlo o comunque di trovare informazioni lunedì 22 luglio ha lanciato un appello attraverso la redazione del quotidiano El Faro, diffondendo anche diverse foto sul web.

(Fonte: El Faro de Ceuta)

Gambia-Mauritania-Spagna (Nuimi-Nouakchott), 22 luglio 2024

Almeno 137 vittime (9 cadaveri recuperati inizialmente e 128 migranti dispersi) nel naufragio nelle acque della Mauritania di un grosso cayuco sulla rotta tra il Gambia e le Canarie. Il barcone ha preso il largo da Nuimi, una città dell’estuario del fiume Gambia la sera di lunedì 15 luglio. A bordo erano in 180, la maggioranza gambiani e gli altri in buona parte senegalesi, molti dei quali provenienti dalla provincia di Kafountine, al confine meridionale del Gambia. Hanno navigato per una settimana, percorrendo oltre 800 dei quasi 1.500 chilometri della rotta fino all’arcipelago spagnolo. Erano già allo stremo quando, all’altezza di Nouakchott, il cayuco si è rovesciato, forse a causa del sovraccarico e delle condizioni del mare. Le motovedette della Marina arrivate in soccorso dal porto di Nouakchott hanno tratto in salvo 43 naufraghi e recuperato 9 cadaveri, tutti di giovani gambiani, tra cui una donna in stato di gravidanza i cui quattro figli e il marito si sono invece salvati. Nessuna traccia degli altri 77. Tra i 141 dispersi ci sarebbero 53 senegalesi, 1 ivoriano e altri 77.

Aggiornamento 23 luglio: recuperati altri 5 corpi. Sono saliti a 14 i corpi recuperati in mare, tutti di giovani gambiani, provenienti per lo più dall’area di Banjul, sul delta del Gambia. Ebrima Migrants ne ha fornito le generalità e la città di residenza.

Aggiornamento 24 luglio: 137 vittime, 42 corpi recuperati. Altri 28 corpi sono stati recuperati, portando il totale a 42. Alcune fonti hanno riferito che a bordo del cayuco ci sarebbero state circa 300 persone, precisando che le vittime, tra morti e dispersi, sarebbero 180 mentre i naufraghi tratti in salvo 120. Ebrima Migrants Situation, sulla base di indagini condotte sia in Gambia che in Mauritania, ha ribadito che il barcone trasportava 180 migranti (in maggioranza gambiani) e che i superstiti sono poco più di 40 mentre i corpi recuperati 42 di cui 9 durante i primi soccorsi, 5 nelle ore successive e 28 fino al mattino di giovedì 25 luglio.

Aggiornamento 25 luglio, l’Oim: “180 vittime”. Un comunicato stampa dell’Oim ha confermato che a bordo del barcone c’erano non meno di 300 persone. I superstiti risultano tra 103 e 120. Ne deriva che le vittime sono salite a 180 tra corpi recuperati (42) e migranti dispersi (138). Secondo la guardia costiera mauritana, tra le vittime e i superstiti, sono stati identificati 65 senegalesi (6 donne e 3 bambini), 52 gambiani (3 donne e 4 bambini) e un ivoriano. Il tipo di cayuco era tra i più grandi usati dai pescatori sulla costa africana del Senegal, del Gambia e della Mauritania, simile a quello naufragato il 28 febbraio a Saint Louis, in Senegal, con a bordo 317 persone.

(Fonte: Ebrima Migrants Siruation, Refugees in Libya. Aggiornamento 23 luglio: Ebrima Migrants Situation. Aggiornamento 24 luglio: Ebrima Migrant Situation, Helena Maleno Ong Caminando Fronteras, The Standard News. Aggiornamento 25 luglio: Rapporto Oim, Internazionale, sito web Ayoba Faye giornalista, Osservatore Romano, Infomigrants, Foroya, Le Quotidien, Reuters, Ansa, Al Jazeera, El Diario).

Marocco-Spagna (Chaouen-Castillejos-Ceuta), 23 luglio 2024

Sliman Mohamed Basi, un marocchino poco più che ventenne, originario di Chaouen, 100 chilometri circa a sud di Castillejos, è scomparso in mare tentando di raggiungere Ceuta a nuoto. Era con un amico, anche lui di Chaouen. I due hanno sono arrivati a Castillejos, alle soglie dell’enclave spagnola, sabato 20 luglio e la sera stessa, con indosso muta da sub e pinne, hanno preso il largo da una spiaggia non lontana dalla linea di frontiera. Il mare era mosso e c’erano forti correnti. Dopo un po’ i due si sono persi di vista. Il compagno di Sliman è stato intercettato da una pattuglia della polizia spagnola e tratto in salvo. Di Sliman non si è trovata traccia. Le ricerche condotte sia a Ceuta che in Marocco non hanno dato esito e i familiari non sono riusciti a stabilire alcun contatto né lui si è fatto sentire. Per facilitare eventuali riconoscimenti la famiglia si è anche rivolta alla redazione de El Faro de Ceuta, diffondendo diverse foto sul web.

(Fonte: El Faro de Ceuta, 23 luglio)

Libia (Ain al Ghazala, Tobruk), 23 luglio 2024

Un migrante bengalese è stato trovato senza vita e un altro in condizioni critiche lungo una strada secondaria nell’area di Ain al Ghazala, in Cirenaica, a ovest di Tobruk. Dai passaporti rinvenuti tra gli abiti sono stati identificati rispettivamente come Husen Akter, 29 anni, e Hassan Kamrul, 21 anni, trasferito d’urgenza al centro medico di Tobruk. Dopo il sopralluogo condotto sul posto, presso l’obitorio dello stesso ospedale è stata trasportata anche la salma di Husen. La polizia ritiene che i due giovani siano vittime di un contrasto sorto con una banda di trafficanti, forse durante un “trasporto” clandestino di migranti: gravemente feriti sarebbero stati abbandonati esanimi vicino ad Ain al Ghazala, dove Husen è morto così come sarebbe morto Hassan se non fosse stato trovato casualmente.

(Fonte: Migrant Rescue Watch)

Marocco-Spagna (Al Hoceima), 23-24 luglio 2024

Il cadavere di un migrante sconosciuto è affiorato nella serata di martedì 23 luglio sulla costa di Al Hoceima, poco più di 120 chilometri a ovest di Melilla e quasi 270 a est di Ceuta. Per il recupero è intervenuta una motovedetta della Royal Navy, che lo ha sbarcato nel porto di Al Hoceima per trasferirlo poi nell’obitorio dell’ospedale locale dove la magistratura ha disposto di effettuare un’autopsia per cercare di risalire all’identità della vittima e alle circostanze della morte. Su questo tratto di costa non sono infrequenti i ritrovamenti di cadaveri di migranti annegati nel tentativo di raggiungere il territorio spagnolo. Si ritiene che anche in questo caso si tratti di un migrante. Nonostante la distanza, le forti correnti di questo tratto di mare potrebbero anche averlo trascinato ad Al Hoceima da Ceuta o da Melilla, tanto più che, come risulta dal grave stato di degrado, è rimasto a lungo in acqua prima del ritrovamento.

(Fonte: Nadorcity.com).

Spagna (Faro Punta Sabinal, El Ejido), 24 luglio 2024)

Il cadavere di un altro migrante probabilmente maghrebino è stato trascinato dal mare sulla costa di El Ejido, provincia di Almeira, dopo quello affiorato a Playa de Los Percheles il 21 luglio. Era 4,5 chilometri più a est, sul litorale di Faro Punta Sabinal. Lo hanno avvistato verso le 19,30 alcuni passanti che hanno avvertito la polizia locale e la Guardia Civil. Il Centro di emergenza sanitaria (Ces) e la Croce Rossa hanno poi provveduto al recupero, trasferendolo nell’obitorio dell’Istituto di Medicina Legale di Almeria per l’autopsia. Non sono stati trovati elementi per poterlo identificare. Il ritrovamento di due cadaveri nell’arco di appena tre giorni e a breve distanza l’uno dall’altro sullo stesso tratto di litorale ha rafforzato il timore che si sia verificato nella zona il naufragio “fantasma” di una barca di migranti.

(Fonte: Abc de Almeria, Europa Press, Ong Cipimd) 

Spagna (Mare di Alboran), 24-25 luglio 2024

Il cadavere di un uomo con indosso una muta da sub nera è stato avvistato nel Mare di Alboran, diverse miglia al largo di Marbella, ma non è stato possibile recuperarlo. L’allarme è stato lanciato da una nave mercantile, che ha avverito la centrale operativa del Salvamento Maritimo. Le ricerche non hanno dato esito e l’allerta è stata comunicata dalle stazioni radio costiere a tutte le navi in transito nella zona. L’ipotesi più accreditata è che si tratti di un migrante morto nel tentativo di raggiungere la Penisola Iberica, presumibilmente dal Marocco. Ci sono precedenti di migranti che hanno fatto la traversata indossando una muta da sub a bordo di moto d’acqua.

(Fonte: Ong Cipimd, Dispaccio allerta Salvamento Maritimo)  

Gambia-Marocco-Spagna (Banjul- Dakhla), 26 luglio 2024

Sedici morti su un cayuco salpato dal Gambia, con più di 100 migranti a bordo, di cui si è saputo più nulla per circa tre settimane. A rintracciarlo e a ricostruirne la tragedia è stato il 26 luglio l’organizzazione Ebrima Migrants Situation. Il barcone era il terzo dei tre partiti all’inizio del mese e dati per dispersi dopo pochi giorni. Ha preso il largo venerdì 5 dalla zona di Banjul, nel delta del fiume Gambia, puntando verso le Canarie, una rotta di almeno 2 mila chilometri. Dopo circa 48 ore si sono persi i contatti, tanto che, con il passare dei giorni, si è avanzato il timore che fosse affondato, senza superstiti. Ora è invece emerso che il 17 luglio, dopo circa 1.400 chilometri di navigazione, è stato intercettato dalla Royal Navy marocchina al largo di Dakhla, nel Sahara Occidentale. I 12 giorni trascorsi in mare sono stati drammatici. Dapprima si è parlato di un morto tra i migranti a bordo ma poi si è saputo che le vittime sono 16, a causa di disidratazione e sfinimento, confermando i timori di Ebrima che fin dai primi giorni ha sottolineato che, se il cayuco non era affondato, uno dei primi rischi era l’esaurimento delle scorte d’acqua e di cibo a causa del prolungarsi della navigazione. I cadaveri sono stati affidati al mare. I superstiti sono stati sbarcati a Dakhla. Per molti è stato necessario il ricovero in ospedale.

(Fonte: Ebrima Migrant Situation)

Marocco-Spagna (Castillejos-Ceuta), 27 luglio 2024

Adil, un ragazzino marocchino di 15 anni di Castillejos, è scomparso nel tentativo di raggiungere Ceuta a nuoto dalla spiaggia del Tarajal, la più vicina alla linea di frontiera. Non se ne sa più nulla da 10 giorni.  La sua “fuga” verso l’enclave spagnola è stata denunciata dai genitori, che oltre a rivolgersi alle autorità, hanno preso contatto anche con la redazione del Faro de Ceuta. Sono decine gli adolescenti come lui che dall’inizio di giugno hanno cercato di arrivare a Ceuta, scegliendo in particolare le giornate di nebbia per eludere la vigilanza della polizia e si teme che molti siano da considerare dispersi. “Diverse famiglie – scrive Carmen Echarri, di El Faro – stanno cercando i loro figli dalla scorsa settimana ma non risulta che siano entrati nei centri accoglienza di Ceuta. I loro corpi non sono stati trovati. Né sono tra i ragazzi intercettati dal Marocco e trasportati in massa a sud, in autobus, come forma di punizione collettiva”. E a proposito di questi deportati, “i genitori – prercisa Carmen Echarri – hanno saputo dove si trovavano i loro figli solo perché i bambini stessi li hanno chiamati, informandoli del luogo in cui erano stati portati. Da parte delle autorità marocchine non è stato fatto alcuno sforzo per rintracciare i genitori, nonostante molti di questi ragazzi siano di Castillejos e Rincon”, a pochi chilometri da Ceuta. Di Adil non si è avuto alcun tipo di notizie.

(Fonte: El Faro de Ceruta)      

Libia-Italia (Refinery Point, Zawiya), 27 luglio 2024

Il cadavere di un migrante è affiorato sul litorale di Zawiya, all’altezza degli impianti petroliferi di Refinery Point, poco più di 60 chilometri a ovest di Tripoli. Su segnalazione della polizia, è stato recuperato in serata da una squadra della Mezzaluna Rossa e trasferito nell’obitorio del Teaching Hospital, a disposizione della magistratura. Non sono emersi elementi per poterlo identificare e stabilire con esattezza le circostanze della morte ma non ci sono dubbi che si tratti di un giovane annegato tentando di raggiungere l’Italia sulla rotta per Lampedusa.

(Fonte: Migrant Rescue Watch) 

Mauritania-Spagna (Nouakchott-Canarie) 27-28 luglio 2024

Almeno 10 morti nel naufragio di un cayuco carico di migranti sulla rotta per le Canarie nelle acque della Mauritania. Imprecisato il numero dei dispersi. Il barcone aveva preso il mare dalla costa di Nouakchott. La tragedia, segnalata da alcuni pescatori della zona, deve essere avvenuta poco dopo la partenza perché il mare, oltre alle dieci salme recuperate, ha restituito scorte d’acqua e di cibo quasi intatte. Tra le vittime buona parte dovrebbero essere originarie del Mali e 3 della stessa Mauritania.

(Fonte: Ebrima Migrants Situation, Cridem, Sahara Media)    

Libia-Italia (Sorman, Zawiya), 28 luglio 2024

Il mare ha trascinato il cadavere di un migramte sconosciuto sul litorale di Sorman, meno di 20 chilometri a ovest di Zawiya e una settantina da Tripoli. Dopo un primo sopralluogo della polizia, una squadra della Mezzaluna Rossa lo ha recuperato e trasferito nell’obitorio dell’ospedale locale, in attesa delle disposizioni della magistratura. E’ il secondo cadavere trovato sul litorale di Zawiya nell’arco di 24 ore, dopo quello recuperato nell’area degli impianti petroliferi di Refinery Point, una circostanza che ha rafforzato il timore di un naufragio sulla rotta verso Lampedusa.

(Fonte: Migrant Rescue Watch).

Libia-Italia (Kirissah, Derna), 30 luglio 2024

I resti di un cadavere sono stati trovati dalla polizia, su segnalazione di alcuni abitanti della zona, incastrati tra gli scogli di un tratto di costa rocciosa sul litorale di Kirissah, 27 chilometri a ovest di Derna, in Cirenaica. Secondo il medico legale appartengono a una donna di 30-35 anni che la polizia ritiene sia una migrante annegata nel tentativo di attraversare il Mediterraneo verso l’Italia. Dopo i primi sopralluoghi sul posto, i resti sono stati trasferiti dalla Mezzaluna Rossa nell’obitorio di Derna in attesa delle disposizioni della magistratura.

(Fonte: Migrant Rescue Watch)

Tunisia (Sfax), 31 luglio 2024

Una giovane migrante gambiana è morta in Tunisia, a Sfax, “per mancanza di cure mediche”. Lo ha ha denunciato l’organizzazione Ebrima Migrants Situation. Si chiamava Fatou Topuray (ma molti la conoscevano come Fatou Sey), veniva da Tanji, un piccolo centro sulla costa di Kombo, ed aveva due bambine, una di 4 e l’altra di appena un anno. “Era malata – ha scritto Ebrima – ma quando è andata in ospedale i medici si sono rifiutati di curarkla”. Anzi, per allontanarla avrebbero anche chiamato la polizia. E ancora: “Abbiamo codiviso la sua storia su whats app in cerca di aiuto, rivolgendoci al Governo e all’Oim ma nessuno si è interessato, finché è morta”. Un nuovo appello è stato lanciato dall’organizzazione per restituire le bambine ai familiatri in Gambia e riportare a Tanji la salma.

(Fonte: Ebrima Migrants Situation)

Libia-Italia (Al Mutrad, Zawiya, 1 agosto 2024)

Il mare ha depositato il cadavere di un migrante in un tratto di litorale roccioso nella zona di Al Mutrad, meno di 15 chilometri a ovest di Zawiya e una sessantina da Tripoli. Su segnalazione della polizia è intervenuta per il recupero e il trasferimento della salma presso l’obitorio dell’ospedale di Zawiya una squadra della Mezzaluna Rossa. Ignote le circostanze precise della morte che, a giudicare dallo stato di degrado del corpo, deve essere avvenuta diversi giorni prima del ritrovamento. Non sono emersi elementi utili per l’identificazione né per risalire al naufragio in cui l’uomo è annegato.

(Fonte: Migrant Rescue Watch)

Libia-Italia (Zawiya), 2 agosto 2024

Almeno 2 morti nel naufragio di una barca di migranti al largo di Al Zawiya. Imprecisato sia il numero dei dispersi che quello dei superstiti: la Guardia Costiera libica non ha fornito in proposito alcuna informazione dettagliata. Stando alle scarne notizie emerse, l’allarme è stato lanciato dal Security Point di Mars Dahla. La motovedetta della Guaerdia Costiera intervenuta sul posto ha trovato il relitto rovesciato e recuperato due cadaveri oltre ad alcuni naufraghi ancora in vita che allo sbarco sono stati consegnati alle autorità di polizia. I due corpi sono stati trasferiti presso l’obitorio di Zawiya a disposizione della magistratura. Nelle stesse ore la Vos Aphrodite, la nave a servizio della piattaforma petrolifera al largo di Zawiya, ha tratto in salvo 15 naufraghi, consegnandoli poi alla Guardia Costiera libica. Non è stato chiarito se provengano dallo stesso naufragio dei 2 migranti trovati in mare senza vita.

(Fonte: Migrant Rescue Watch)

Marocco-Spagna (Ceuta), 2-3 agosto 2024

Un migrante sconosciuto, presumibilmente marocchino, è scomparso in mare nella baia di Ceuta dove due trafficanti, arrivati dal Marocco su una moto d’acqua, lo hanno fatto scendere in mare a diversi metri dalla riva. La tragedia è avvenuta nella notte tra venerdì 2 e sabato 3 agosto. La moto d’acqua, proveniente verosimilmente dalla direzione di Benzù, ha accostato dopo la mezzanotte nella zona nord della baia, all’altezza del faro di Desnarigato, a meno di 200 metri dalla spiaggia della Potabilizadora, si è fermata per pochi istanti e poi è fuggita. La manovra non è passata inosservata alla Guardia Civil che è subito intervenuta ma, nonostante le ricerche, non si è trovata traccia del migrante, sparito tra le onde in pochi minuti. L’allarme è stato diramato anche alla polizia marocchina, che nel corso della notte ha ideniticato e arrestato i due “scafisti”. Risulta disperso invece il migrante: senza esito le perlustrazioni condotte sia a terra con pattuglie di polizia che in mare da unità della Guardia Civil e dalla salvamar Atria, del Salvamento Maritimo per tutta la notte e per l’intera giornata di sabato 3 luglio. Il fatto che stesso che sia stato trasferito dai trafficanti con una moto d’acqua induce a credere comunque che si tratti di un marocchino.

(Fonte: El Faro de Ceuta)

Marocco-Spagna (Castillejos-Ceuta), 3 agosto 2024

Sufyan Al Baidaq, un sedicenne marocchino di El Jadida, è scomparso in mare tentando di raggiungere Ceuta a nuoto. Era con altri due ragazzi della stessa età, anch’essi di El Jadida, oltre 500 chilometri a sud est di Ceuta. Insieme i tre sono arrivati in pullman a Castillejos, a sud della linea di confine con l’enclave spagnola, e poi hanno preso il mare la sera di mercoledì 31 luglio dal versante marocchino della spiaggia del Tarajal. Indossavano una muta da sub di neoprene per difendersi dal freddo. Quella di Sufyan di colore verde. Le condizioni meteo non erano buone: onde alte e forti correnti. Dopo un po’ i suoi due amici hanno desistito, rientrando a riva in Marocco. Sufyan ha deciso di proseguire e da quel momento non se ne è saputo più nulla. L’allarme, non ricevendo sue notizie, è stato dato dai due ragazzi, che per prima cosa hanno avvertito la famiglia dell’amico. Le riceche non hanno dato esito: Sufyan non risulta tornato in Marocco né tantomeno arrivato a Ceuta. La notizia è venuta alla luce dopo che i familiari si sono rivolti alla redazione del quotidiano El Faro de Ceuta per lanciare un appello

(Fonte: El Faro de Ceuta)

Libia-Italia (Mellitah, Zuwara), 3 agosto 2024

Almeno 2 morti su un gommone con a bordo circa 80 migranti bloccato da due unità veloci libiche. I corpi sono stati abbandonati in mare: gli equipaggi dei motoscafi libici non hanno fatto nulla per recuperarli. Il blocco del grosso zodiac, di colore nero, e gli avvenimenti successivi sono stati documentati con un video e diverse foto da Sea Bird, l’aereo da ricognizione della nave Ong Sea Watch, che stava seguendo il natante, “in condizioni drammatiche”, per poter indirizzare i soccorsi. L’intercettazione da parte dei miliziani libici è avvenuta in acque internazionali, oltre 14 miglia a nord est di Mellitah, lungo la costa a sud-est di Zuwara: le due unità veloci hanno fermato il canotto e prelevato tutte le persone a bordo. In acqua, a breve distanza, c’erano almeno 2 cadaveri che sono stati totalmente ignorati. Vedendo dall’alto i motoscafi libici allontanarsi a forte velocità, senza recuperare le salme, Sea Bird ha più volte cercato di mettersi in contatto via radio, ma le sue chiamate, fatte sia in inglese che in arabo, non hanno ricevuto alcuna risposta. Senza esito anche i dispacci inoltrati ripetutamente alle centrali Rcc Italia, Malta e Tripoli. Nulla su eventuali dispersi.

(Fonte: Omg Sea Watch, Sergio Scandura Radio Radicale, Ebrima Migrants)

Tunisia-Italia (Sfax-Lampedusa), 3 agosto 2024

Naufragio “fantasma” con 44 migranti morti in mare sulla rotta tra Sfax e Lampedusa. A far scoprire la tragedia è stato l’unico supertsite, un giovane originario della Guinea Conakry, giunto sabato 3 agosto a Lampedusa con un’altra barca di migranti. La barca affondata era partita da Sfax la sera di martedì 30 luglio. Imprecisate le cause della tragedia, forse il sovraccarico. Nessuno in ogni caso si è accorto di nulla fino a quando nello stesso tratto di mare, diretta sempre verso Lampedusa dalla Tunisia, è passata un’altra imbarcazione. Da bordo hanno avvistato il naufrago che cercava di tenersi a galla e lo hanno recuperato. Nessuna traccia degli altri 44 che si erano imbarcatia Sfax. La seconda barca, avvistata dalla Guardia Costiera italiana, è arrivata a Lampedusa sabato. Appena sbarcato, l’unico superstite del naufragio “fantasma”, interrogato dalla polizia, ha raccontato quanto era accaduto, precisando il numero esatto dei compagni scomparsi in mare prima di essere soccorso dalla barca dalla quale è sbarcato sul molo Favarolo.

(Fonte: Ebrima Migrants Sitiuation, Sergio Scandura Radio Radicale)

Libia-Italia Mars Dahla, Zawiya), 3 agosto 2024

Il mare ha trascinato a riva il corpo di un migrante nella zona di Mars Dahla, nei pressi di Zawiya, nel tratto di costa circa 50 chilometri a ovest di Tripoli dove 24 ore prima si era registrato un naufragio con due morti e un numero imprecisato di dispersi. (nota del 2 agosto: ndr). Per il recupero è intervenuta la Mezzaluna Rossa, che dopo i primi accertamenti sul posto, ha trasferito la salma nell’obitorio del Teachin Hospital di Zawiya in attesa delle disposizioni delal magistratura. Non sono emersi elementi per poter identificare la vittima. Questo ritrovamento alimenta comunque il timore che, oltre alle vittime accertate, ci siano diversi dispersi.

(Fonte: Migrant Rescue Watch)  

Libia-Italia (Siracusa), 3-4 agosto 2024

Due morti e un disperso tra i migranti di una barca soccorsa al largo di Siracusa nella notte tra sabato 3 e domenica 4 luglio. L’allarme è scattato nella tarda serata di sabato, quando alla Guardia Costiera è arrivato un Sos da parte di una delle 35 persone a bordo dell’imbarcazione. Nella richiesta di aiuto si specificava che la situazione era drammatica: lo scafo imbarcava acqua e stava per affondare. L’emergenza è stata localizzata circa 17 miglia a sud est di Siracusa. Per i soccorsi sono stati mobilitati un aereo da ricognizione della Guardia Costiera e una motovedetta, che ha raggiunto la zona di operazione in piena notte. Alcune persone erano già in mare ma mentre l’unità militare si stava avvicinando tutti i migranti sono finiti in acqua, forse a causa del cedimento definitivo della barca. Ne sono stati recuperati 34, alcuni dei quali in gravi condizioni. E’ emerso inoltre che c’era un disperso. Mentre le ricerche continuavano, i naufraghi sono stati condotti con la massima urgenza a Siracusa, ma uno è morto sulla banchina del molo al momento dello sbarco e un altro poco dopo essere stato trasferito in ospedale. Senza esito le ricerche del disperso, che si sono protratte fino alla serata di domenica 4 con l’intervento di navi e aerei anche della base di Catania della Guardia Costiera. La barca era partita dalla costa orientale della Libia e i migranti a bordo vengono da Siria, Egitto e Bangladesh.

(Fonte: Sergio Scandura Radio Radicale, Ebrima Migrant Situation, Rapporto Guardia Costiera, La Sicilia, Il Giornale di Sicilia, Repubblica)

Tunisia-Italia (Kelibia-Pantelleria), 4 agosto 2024

Si è persa ogni traccia di tre giovani tunisini che hanno tentato di raggiungere l’Italia con un kayak, puntando verosimilmente sull’isola di Pantelleria. Sono una ragazza, Naamen Mohammadi e due ragazzi, Nidal e un suo amico. Risulta che i tre sono partiti il 19 luglio da Kelibia, il punto più orientale della Tunisia, distante 65 chilometri da Pantelleria. Contavano probabilmente di arrivare in meno di due giorni ma da quando hanno preso il largo non se ne è saputo più nulla. L’allarme è stato lanciato dai familiari di Naamen e Nidal che, preoccupati dalla mancanza assoluta di contatti con i ragazzi, ne hanno seghnalato la scomparsa e si sono rivolti anche ai volontari di Terres pour Tous. La Ong ha svolto ricerche, mobilitando tutti i suoi punti di riferimento in Italia. ma nessuno ha saputo fornire informazioni e, d’altra parte, a Pantelleria i tre ragazzi non risultano mai arrivati.

(Fonte: Association Terres pour Tous)

Gambia-Mauritania-Spagna (Nuimi-Nouadibou), 4-5 agosto 2024

Quattro morti su un cayuco rimasto in mare 9 giorni sulla rotta tra il Gambia e le Canarie. A bordo c’erano quasi 130 persone, tra cui numerose donne e bambini. La partenza è avvenuta la notte tra il 26 e il 27 agosto, alle 2,30, dal villaggio di Nuimi, nell’area di Barra, a sud dell’esturario del fiume Gambia. Da quel momento si è perso ogni contatto. L’allarme è stato lanciato dopo quasi otto giorni, il 3 agosto, dalla organizzazione Ebrima Migrants Situation, alla quale si sono rivolti alcuni familiari. Si cominciava a temere un naufragio “fantasma” ma l’indomani, domenica 4 agosto, il barcone è compraso al largo della Mauritania ed ha preso terra a Nouadhibou, vicino al confine con il Sahara Occidentale, dopo quasi 1.200 chilometri di navigazione, oltre la metà dei 1.500 della rotta prevista per l’arcipelago spagnolo. Il “capitano” ha dichiarato di essere stato costretto a interrompere il viaggio e ad approdare a causa delle cattive condizioni del mare e il forte vento, nel tratto tra il Marocco alle Canarie, che avrebbero messo a rischio la tenuta del cayuco. Sembrava inizialmente che non ci fossero vittime ma dalle dichiarazioni dei migranti sbarcati è emerso che quattro di loro avevano perso la vita durante la traversata: uno si è gettato dalla barca e tre sono morti a bordo, ma i loro corpi sono stati affidati al mare. Si tratta di due giovani di Barra, circa 40 chilometri da Nuimi, sulla sponda destra dell’estuario, uno di Basse, nell’interno, a oltre 300 chilometri dal mare, e di un senegalese.

(Fonte: Ebrima Migrants Situation)

 Libia (Al Aweinat, confine con il Sudan), 5 agosto 2024

Sette migranti sudanesi sono morti su un pick-up che si è rovesciato in pieno deserto dopo essere finito fuori pista nella zona di Al Aweinat, 170 chilometri a sud est di Kufra e a breve distanza dal confine con il Sudan. Il veicolo procedeva a forte velocità, in colonna con altri due. I tre automezzi venivano dalla linea di frontiera, ognuno carico di migranti sudanesi. Probabilmente proprio a causa della velocità, il conducente deve aver perso il controllo e il pick up si è rovesciato. Poco dopo è arrivata un’auto della polizia libica, diretta al comando di Aweinat. Non appena l’hanno vista, gli autisti dell’autocolonna hanno abbandonato i migranti, fuggendo verso sud. Gli agenti hanno segnalato l’emergenza e prestato i primi soccorsi, ma 7 dei migranti che erano sul pick-up capottato erano già morti. Trentadue i feriti (tenendo conto anche di alcuni che erano sugli altri due pick-up), trasferiti in ospedale con ambulanze fatte affluire da Kufra. Sulle tracce dei trafficanti si sono messe alcune pattuglie della polizia di frontiera, ma non risulta che siano riuscite a intercettarli.

(Fonte: Migrant Rescue Watch, Ebrima Migrant Situation)

Libia-Italia (Sabratha), 6 agosto 2024

I cadaveri di due migranti sono stati trovati, a breve distanza l’uno dall’altro, sulla spiaggia di Sabratha, uno dei luoghi principali d’imbarco delle “spedizioni” verso l’Italia, 70 chilometri circa a ovest di Tripoli. Segnalati da alcuni abitanti del posto, per il recupero è intervenuta una squadra della Mezzaluna Rossa, che li ha trasferiti nell’obitorio del Sabratha Teaching Hospital, in attesa delle disposizioni della magistratura. Con questi salgono a 4 i migranti trovati senza vita dal primo agosto sul litorale compreso tra Zawiya e Sabratha.

(Fonte: Migrant Rescue Watch)

Mauritania-Spagna-Rep.Dominicana (Rio San Juan), 6-7 agosto 2024

Quattordici morti e decine di migranti scomparsi in mare (in totale verosimilmente non meno di 50 vittime) su un cayuco salpato dalla Mauritania per le Canarie e finito ai Caraibi, al di là dell’Atlantico, al largo delle coste della Repubblica Dominicana, isola di Haiti. Ad avvistare il barcone, che flottava privo di guida a circa 30 miglia dal litorale di Rio San Juan, provincia di Espaillat, sono stati, martedì 6 agosto, alcuni pescatori, i quali rendendosi conto che c’era qualcosa di strano, hanno deciso di accostare, scoprendo la tragedia e dando l’allarme alla polizia, alla Guardia Costiera e alla Protezione Civile. Rimorchiato a riva fino a Rio San Juan, sulla spiaggia di La Cantera, è emerso che a bordo c’erano i resti scheletriti di 14 persone. Inizialmente si è pensato a profughi caraibici, forse diretti a Porto Rico ma questa ipotesi è stata presto messa in dubbio constatando che si trattava di un tipo di barca mai usato in questi mari: un cayuco da pesca tipico della marineria mauriziana, con i colori bianco e azzurro. La scoperta di diversi documenti d’identità, appartenenti a giovani senegalesi e mauriziani, ha poi confermato, nella mattinata di mercoledì 7, che il barcone proveniva dalla Mauritania. Come è già accaduto in passato ad altri cayucos senegalesi o mauriziani, salpato sulla rotta per le Canarie, il barcone deve aver avuto un guasto o esaurito il carburante, forse dopo aver perso la rotta e, catturato dalle correnti oceaniche che spingono verso ovest, è arrivato fino ai Caraibi, attraversando l’Atlantico. Lo stato dei corpi trovati a bordo, ridotti a scheletri, sembra dimostrare che la tragedia si è protratta per mesi: un’agonia infinita per i migranti che erano a bordo. Sicuramente molti di più dei 14 di cui sono stati recuperati i resti. Su un cayuco come questo partono in genere per le Canarie non meno di 50-70 persone. E una conferma che erano sicuramente più di 14 viene anche dal ritrovamento a bordo di 17 telefoni cellulari. Evidentemente, come in altri tragici episodi del genere, i corpi dei migranti morti via via durante la lunghissima agonia, sono stati fatti scivolare fuoribordo e affidati al mare.  I resti recuperati a Rio San Juan sono stati trasportati nell’obitorio dell’Istituto Nazionale di Scienze Forensi. Le indagini per identificarli tutti con precisione e cercare di ricostruire la tragedia – ha riferito Victor Alfonso Vasquez, direttore provinciale della Protezione Civile di Espaillat – sono partite dai documenti rinvenuti sul barcone, in modo da cercare di risalire alle famiglie in Senegal e in Mauritania. Ricerche in questo senso, partendo sempre dai documenti, sono state disposte anche dalle autorità senegalesi e mauriziane, tenendo conto dei barconi “scomparsi” sulla rotta per le Canarie negli ultimi mesi.

Aggiornamento 11 agosto. Erano almeno 80 i migranti a bordo del cayuco. Trenta più di quanto si era stimato. E’ emerso dalle indagini condotte dalla polizia dominicana che, come è stato comunicato alle autorità mauriziane e a quelle senegalesi, ha trovato in fondo allo scafo 80 cellulari, un telefono satellitare e un apparecchio Cbs, insieme a 40 zainetti in uno dei quali c’era una cospicua quantità di eroina o cocaina. Secondo le indagini condotte dai cronisti del quotidiano Diario Libre, che si sono rivolti al presidente della Ong senegalese Horizon Sans Frontieres, Boubacar Seye, il barcone sarebbe partito dalla Mauritania la notte tra il 22 e il 23 gennaio. “Si è stati in grado di stabilirlo – ha spiegato Boubacar – perché i familiari hanno riconosciuto le carte d’identità trovate a bordo e mostrate ripetutamente in televisione”. Il cayuco, dunque, ha vagato nell’Atlantico per oltre sei mesi e ciò spiega il fatto che i cadaveri recuperati sono ormai scheletriti. Dalle autopsie condotte dall’Istituto di Medicina legale, inoltre, si è accertato che uno dei 14 corpi appartiene a una donna.

Aggiornamento 22 agosto. A bordo del cayuco c’erano esattamente 77 persone, donne e uomini. Confermata la partenza dalla Mauritania nel mese di gennaio. E’ il risultato dell’indagine condotta dalla Ong Caminando Fronteras, che aveva segnalato la scomparsa del barcone fin dai primi giorni.

(Fonte: El Nacional, El Nuevo Diario, Listin Diario, El Dia, El Viajero, La Informacio, Dominican Today, Helena Maleno Ong Caminando Fronteras, Ebrima Migrants Situation, El Diario, La Provincia, Canarias7. Fonte Aggiornamento 1: Le Quotidien Senegal, El Nuevo Diario, Dominican Today, Granero del Sur, N.Com.Do, Cachicha. Aggiornamento 2: Helena Maleno Ong Caminando Fronteras))  

Libia-Gambia (Brikane), 7 agosto 2024

Foday Darboe – un migrante gambiano di Brikane, sulla sponda sinistra dell’estuario del fiume Gambia, circa 149 chilometri a est di Banjui – è morto mentre stava rientrando in Gambia da Tripoli. Arrivato a in Libia da mesi, si era ammalato e viveva di stenti. In suo aiuto si è mossa l’organizzazione Ebrima Migrants Situation, che ha diffuso un video sul web per cercare di contattare la sua famiglia e trovare il modo di rimpatriarlo. In seguito a questa segnalazione Foday, ormai in condizioni critiche, è stato incluso nei programmi di rimpatrio volontario dell’Oim. Nella mattinata di mercoledì 7 agosto è arrivata a Ebrimna Migrants la comunicazione che è morto poco dopo essere arrivato a Brikane.

(Fonte: Ebrima Migrants Situation)

Marocco-Spagna (Castillejos-Ceuta), 7 agosto 2024

Il cadavere di un migrante è affiorato a Ceuta circa 800 metri al largo della spiaggia del Chorillo, a sud della penisola del porto. Indossava una muta da sub. Deve trattarsi di uno dei tanti migranti che nei giorni precedenti hanno tentato di raggiungere a nuoto il territorio dell’enclave spagnola, partendo dalla vicina spiaggia del Taraja, a Castillejos. Per le operazioni di recupero è intervenuta una pattuglia del Geas, il reparto sommozzatori della Guardia Civil, che lo ha sbarcato nella zona del porto peschereccio e, dopo un primo esame del medico legale, trasferito nell’obitorio dell’Istituto di Medicina. La polizia ha avviato le indagini per poterlo identificare.

(Fonte: El Faro de Ceuta)      

Libia-Italia (Agheila, Brega), 8 agosto 2024

Il mare ha trascinato il corpo di un migrante su una spiaggia della zona di Al Gheila, nella parte orientale del golfo di Sirte, 48 chilometri a ovest di Brega e circa 130 da Ajdabiya (Agedabia). Lo hanno trovato alcuni abitanti del posto che hanno avvertito la polizia del comando di Brega. Dopo i primi accertamenti in loco, il cadavere è stato trasferito nell’obitorio dell’ospedale di Ajdabiya, in attesa delle decisioni della magistratura. Non sono emersi elementi per arrivare all’identificazione ma non ci sono dubbi che si tratti di un migrante annegato nel tentativo di raggiungere l’Italia

(Fonte: Migrant Rescue Watch)

Marocco-Spagna (Castillejos-Ceuta), 11 agosto 2024

Marwan Mohtad, un ragazzo marocchino di 21 anni, è scomparso in mare cercando di raggiungere Ceuta a nuoto. La sua famiglia vive a Castillejos, 7 chilometri a sud del confine con l’enclave spagnola. Ha tentato la traversata la sera del 29 luglio, partendo dal versante marocchino della spiaggia del Tarajal, per aggirare via mare la lunga barriera antemurale. Era con un altro giovane, anche lui di Castillejos, ma nella notte si sono persi di vista. L’amico è stato intercettato e tratto in salvo da una motovedetta della Guardia Civil. Di Marwan si è persa ogni traccia. Ad avvisare della sua scomparsa la polizia e la famiglia è stato il suo compagno. Le ricerche condotte a Ceuta e in Marocco nelle ore successive non hanno dato esito. Si sperava che comunque fosse arrivato e che prima o poi si sarebbe messo in comunicazione, ma in quasi due settimane non c’è stato alcun contatto. Nella speranza di avere informazioni uno zio, su incarico degli altri familiari, ha lanciato un appello di ricerca attraverso la redazione del quotidiano El Faro de Ceuta,, ma anche questo tentativo è andato a vuoto. La sua fuga è stata una sorpresa: Marwan, che si occupava di un piccolo commercio di indumenti, non ha confidato a nessuno in famiglia la sua intenzione di andarsene in Spagna passando da Ceuta.

(Fonte: El Faro de Ceuta)

Mauritania-Marocco-Spagna (Nouakchott- Dakhla), 11 agosto 2024

Due migranti subsahariani morti su un cayuco rimasto in mare almeno cinque giorni sulla rotta per le Canarie dalla Mauritania. In salvo gli altri 66, tutti subsahariani, che erano a bordo. Il barcone è partito dalla costa di Nouakchott. Ha percorso più di 800 chilometri, oltre la metà dei circa 1.500 di navigazione fino all’arcipelago spagnolo, arrivando 16 chilometri a sud-ovest di Dakhla, sulla costa del Sahara Occidentale, dove è stato intercettato da due motovedette della Marina marocchina, che hanno preso a bordo i 66 migranti ammassati sulla barca. I due cadaveri sono stati scoperti sul fondo dello scafo nella fase del trasbordo. I superstiti hanno riferito che i loro compagni erano morti nei giorni precedenti, presumibilmente di sete, disidratazione e sfinimento. Sia i superstiti che le due salme sono stati sbarcati a Dakhla.

(Fonte: Ebrima Migrants Situation, El Diario, Canarias7)

Libia-Italia (Sabratha-Lampedusa), 12 agosto 2024

Un migrante è annegato a sud di Lampedusa cadendo in acqua prima dell’arrivo di una motovedetta della Guardia Costiera. Era con altri 145 migranti su un barcone di dieci metri intercettato dal veliero Astral, della Ong spagnola Open Arms, oltre due giorni dopo la partenza da Sabratha, 75 chilometri a ovest di Tripoli. L’equipaggio spagnolo ha prestato i primi soccorsi, distribuendo a tutti giubbotti di salvataggio e segnalando l’emergenza alla centrale operativa Mrcc italiana, che ha fatto partire da Lampedusa una delle motovedette della Capitaneria di Porto. L’unità stava per giungere sul posto quando, forse a causa della ressa che si è creata a bordo, un giovane subsahariano è caduto ed è scomparso in acqua: quando i soccorritori lo hanno individuato era già morto. I 145 migranti, molti dei quali disidratati e allo stremo, sono stati recuperati dalla motovedetta e sbarcati al molo Favarolo, dove è stato trasportato anche il corpo della vittima, poi trasferito nell’obitorio del cimitero di Cala Pisana.

Aggiornamento 14 agosto. La vittima non è annegata cadendo in acqua in circostanze poco chiare ma è stata asfissiata dai gas di scarico del motore nella stiva del barcone. E’ quanto è emerso dalle indagini condotte dalla polizia dopo lo sbarco a Lampedusa. Si tratta di un profugo siriano ventinovenne in fuga insieme a due familiari, rimasti illesi. Tra i 145 sbarcati, altri quattro sono risultati intossicati da vapori di idrocarburi.

(Fonte: Agrigentonotizie, Il Giornale di Sicilia. Fonte aggiornamento: Agrigentonotizie)

 Marocco-Spagna (Castillejos-Ceuta), 14 agosto 2024

Il cadavere di un migrante sconosciuto è stato recuperato a Ceuta, da sommozzatori della Guardia Civil (Geas) nel Foso Real, il canale navigabile che, partendo dalla zona della spiaggia della Ribera conduce sino al porto commerciale. Aveva indosso una muta da sub nera e blu e pinne ai piedi. Deve trattarsi di uno delle decine di migranti che dall’inizio del mese di agosto hanno tentato di raggiungere Ceuta a nuoto dalle spiagge di Castillejos, aggirando il varco meridionale del Tarajal, e tra i quali sono stati segnalati numerosi dispersi. E’ verosimile che, ormai senza vita, sia stato trascinato dal mare fino alla zona della Ribera, a sud della penisola del porto, e poi spinto verso l’imboccatura del canale La salma è stata trasferita nell’obitorio dell’Istituto di Medicina Legale. A giudicare dallo stato di conservazione la morte non dovrebbe risalire a molto tempo prima del ritrovamento.

Aggiornamento 17 agosto. Il giovane morto è un marocchino di 24 anni, Adham Bouna. E’ stato identificato dai familiari dopo che la notizia del ritrovamento del suo corpo nel Foso Real è stata pubblicata dal Faro de Ceuta. Si tratta di uno dei 3 giovani di Tetouan (nota del 15 agosto) che hanno tentato insieme di raggiungere Ceuta a nuoto partendo da Castillejos.

(Fonte: El Faro de Ceuta. Aggiornamento: El Faro de Ceuta))

Algeria-Spagna (Tipaza), 14 agosto 2024

Sono tutti morti i 14 harraga algerini (tra cui una donna e un ragazzo minorenne) partiti il 31 luglio da Tipaza, 70 chilometri circa a ovest di Algeri, puntando verso la Penisola Iberica. Della loro barca si è persa ogni traccia già all’indomani della partenza. Sulla scia dell’allarme lanciato dai familiari sono state condotte ricerche, senza esito, lungo la rotta presumibile. Nulla fino a venerdì 9 agosto quando il ritrovamento casuale di un cadavere nelle acque internazionali ha indotto a temere che ci fosse stato un naufragio “fantasma”, senza superstiti. La conferma è arrivata mercoledì 14, quando si è accertato che si tratta di un uomo di 46 anni che era a bordo della barca scomparsa. Nessuna speranza, a questo punto, che qualcuno si sia salvato.

(Fonte: Ong Cipimd: Comitato identiifcazione morti e dispersi)

Marocco-Spagna (Castillejos-Ceuta), 15 agosto 2024

Jawad Amine Sedan, un ragazzo marocchino di 19 anni, è scomparso cercando di raggiungere Ceuta a nuoto. Stando alle informazioni fornite da familiari e amici, ha iniziato la traversata prima dell’alba di lunedì 12 agosto: con indosso una muta da sub, è partito dalla spiaggia del Tarajal, per aggirare la scogliera antemurale della linea di confine portandosi al largo e approdare poi sul lato spagnolo. Da quel momento non se ne è saputo più nulla. Nelle stesse ore, contando di non essere scoperti grazie alla fitta coltre di nebbia che gravava sulla zona, decine di altri giovani hanno preso il largo dalla stessa spiaggia, in momenti e da punti diversi. Molti sono stati intercettati e soccorsi dalla Guardia Civil: non risulta che Jawad sia tra questi né che sia arrivato comunque a Ceuta. “Se fosse arrivato, sicuramnete ci avrebbe contattato”, hanno detto i familiari, che hanno anche diffuso foto sul web per agevolare le ricerche.

(Fonte: El Faro de Ceuta) 

Algeria-Spagna (Sidi Lakhdar), 15 agosto 2024

Risultano dispersi 11 harraga algerini, di età compresa tra i 19 e i 36 anni, salpati verso la Penisola Iberica, prima dell’alba del 6 agosto, su una barca in fibra, motore yamaha da 40 cavalli, da una spiaggia di Sidi Lakdar, nella provincia di Mostaganem, circa 130 chilometri a est di Orano. La maggior parte sono della stessa Sidi Lakdar, alcuni di Mostaganem. I contatti si sono interrotti poco dopo la partenza. L’allarme è stato lanciato dal notiziario di un sito facebook di Sidi Lakdar dopo tre giorni, il tempo massimo impiegato in genere per la traversata dalle barche degli harraga partendo da quel tratto di costa. Su indicazione dei familiari sono state anche pubblicate le foto di tutti i giovani scomparsi. L’appello è stato rilanciato l’undici agosto dalla Ong spagnola Cipimd, che ha sollecitato un’operaizone di ricerca lungo la rotta presumibile verso la Spagna. Nei giorni successivi la notizia è stata ripresa dalla stampa algerina, dando ormai per dispersi gli undici giovani.

(Fonte: Sito facebook Sidi Lakdar, Ong Cipimd, El Watan)

Marocco-Spagna (Castillerjos-Ceuta), 15 agosto 2024

Tre giovani algerini risultano dispersi dopo aver tentato di superare a nuoto il confine dell’enclave spagnola di Ceuta dal Marocco. Si tratta di due gemelli, Ayoub e Choaib Sahraoui e di un loro amico, Sohaib Lamara. La loro scomparsa è stata segnalata dalla comunità algerina che vive in Marocco e in Spagna. Arrivati a Castillejos, la città marocchina più vicina alla frontiera, hanno preso il largo dalla spiaggia del Tarajal la notte tra domenica 11 e lunedì 12 agosto. Gli amici hanno riferito che i due fratelli avevano con sé il passaporto, protetto in una busta impermeabile. Così anche Sohaib, che indossava una muta da sub nera e che, tra l’altro, è facilmente riconoscibile da una lunga cicatrice alla mano sinistra. Al centro accoglienza di Ceuta non sono mai arrivati né risultano tra le decine di giovani, marocchini e algerini, che tra venerdì 9 e lunedì 12 sono stati intercettati dalla Guardia Civil. Nulla neppure in Marocco tra i ragazzi fermati dalla polizia. Un appello di ricerca è stato diffuso da amici e familiari, tramite la redazione de El Faro de Ceuta, pubblicando anche le foto dei tre ragazzi.

Aggiornamento 28 agosto. I corpi dei due gemelli, Ayoub e Choaib Saharoui, sono stati trascinati dal mare sulla costa di Driouch, a ovest di Nador. Trovati il giorno 24 sulla spiaggia e trasferiti all’obitorio dell’ospedale Hassan di Nador, i familiari li hanno riconosciuti ufficialmente martedì 27 agosto ed hanno chiesto di poterli riportare in Algeria per l’inumazione.

(Fonte: El Faro de Ceuta. Aggiornamento: Association Marocaine Droits Humains)   

Marocco-Spagna (Tetouan-Castillejos-Ceuta), 15 agosto 2024

Ancora 3 dispersi nelle acque tra il Marocco e Ceuta. Si tratta di tre amici marocchini di Tetouan, quartiere di Taboula: Youssef el Kharbach, 25 anni; Adham Kova, 24 anni; Mohamed, 25 anni. I tre hanno deciso insieme di fuggire in Spagna, passando da Ceuta. Da Tetouan hanno raggiunto Castillejos, 45 chilometri più a nord, appena 5 dalla linea di confine con l’enclave spagnola, e dopo esseri procurati delle mute da sub e un paio di pinne, martedì hanno tentato la traversata a nuoto partendo dalla spiaggia del Tarajal. Da quel momento nessuno li ha più visti. Nessun contatto con le famiglie le quali, andate a vuoto le ricerche condotte sia a Ceuta che in Marocco, hanno deciso di denunciarne la scomparsa, lanciando anche un appello di ricerca attraverso la redazione del quotidiano El Faro de Ceuta.

(Fonte: El Faro de Ceuta)

Algeria-Spagna (Isla de Terreros Pulpì, Almeria), 15 agosto 2024

Il corpo di un migrante è stato trovato in mare, un miglio e mezzo al largo dell’isola di Terreros, costa di Pulpì, Almeria. Ad avvistarlo, verso le 9,30, è stato un pescatore, che ha dato l’allarme al servizio d’emergenza 112. Per il recupero è intervenuta la motovedetta Algenib del Salvamento Maritimo. Sbarcata ad Almeria, la salma è stata trasferita nell’obitorio dell’Istituto di Medicina Legale. Non sono emersi elementi per stabilirne l’identità e la provenienza ma lo stato di degrado molto avanzato induce a credere che la morte risalga a diversi giorni prima del ritrovamento. Su questo tratto di litorale puntano in genere le barche dei migranti provenienti dalla costa di Orano o più in generale dall’Algeria occidentale. Proprio in Algeria infatti la Ong spagnola Cipimd ha diffuso tutti i particolari del recupero nella speranza di risalire all’identità della vittima e alle circostanze della sua morte.

(Fonte: Diario de Almeria, La Voz de Almeria, Europa Press, Ong Cipimd)

Marocco-Spagna (Castillejos-Ceuta), 16 agosto 2024

Ancora un disperso nelle acque tra Castillejos, in Marocco, e l’enclave spagnola di Ceuta. Si tratta di Ahmed Boussif, un ragazzo marocchino di 18 anni. Ha tentato la traversata a nuoto, con indosso una muta da sub corta, di colore nero, partendo dalla spiaggia dell’hotel Ibis, nell’area del Tarajal, 3 chilometri circa dalla linea di confine e poco più di 5 dal centro di Ceuta. Da quel momento se ne sono perse le tracce. I familiari hanno lanciato un appello attraverso la redazione del quotidiano El Faro de Ceuta il 16 agosto, a quasi una settimana dalla scomparsa, dopo averlo cercato invano sia in Marocco che a Ceuta. Di sicuro non è arrivato al centro accoglienza dell’enclave, il Ceti, né risulta tra le decine di ragazzi marocchini e algerini intercettati dalla Guardia Civil o dalla polizia marocchina.

(Fonte: El Faro de Ceuta) 

Marocco-Spagna (Nador-Melilla), 17 agosto 2024

Il cadavere di un migrante è stato trascinato dal mare sulla spiaggia di Al Muhandis, a est di Nador e pochi chilometri a sud della frontiera con l’enclave spagnola di Melilla. Segnalato alla polizia del comando di Silwan da alcuni abitanti del posto, è stato recuperato dalla protezione ciivle e trasferito nell’obitorio dell’ospedale Al Hassan di Nador, per essere sottopposto ad autopsia. Non sono emersi elementi per poterlo identificare o per stabilirne la provenienza. Si ritiene che sia annegato tentando di arrivare a Melilla o che fosse imbarcato su un battello diretto verso la Penisola Iberica. In ogni caso, a giudicare dallo stato di degrado, la morte dovrebbe risalire a parecchi giorni prima del ritrovamento del corpo.

(Fonte: Nadorcity.com) 

Marocco-Spagna (Martil-Castillejos-Ceuta), 17 agosto 2024

Hamid Ajlian, un ragazzo marocchino di 17 anni, risulta disperso nel tentativo di raggiungere Ceuta dalla costa di Castillejos. Residente a Martil, meno di 50 chilometri a sud daell’enclave spagnola, è scomparso dalle 8 di sera di giovedì 15 agosto. La sua famiglia, che ne ha denunciato la scomparsa rivolgendo anche un appello alla redazione del quotidiano El Faro de Ceuta, non è stata in grado di fornire molte informazioni: sa che Hamid ha preso il mare con indosso una maglietta grigia ma non è chiaro se sia partito con una barca per farsi scaricare al largo, al di là della linea di confine, e approdare poi a nuoto in territorio spagnolo, oppure se si sia allontanato direttamente a nuoto dalla spiaggia del Tarajal, all’altezza dell’hotel Ibis, come hanno fatto dall’inizio di agosto decine di altri giovani. A casa, però, sono sicuri che se fosse arrivato si sarebbe subito messo in contatto. Di certo non figura tra gli ospiti del centro accoglienza né tra i giovani intercettati dalla Guardia Civil.

(Fonte: El faro de Ceuta)

Marocco-Spagna (Tarfaya e Guelmin), 17-20 agosto 2024

Diciassette morti accertati e decine di dispersi, per un totale ipotizzabile di almeno 70 vittime complessive, in due naufragi fantasma al largo di Tarfaya, in Marocco, sulla rotta per le Canariene. L’allarme è scattato sabato 17 agosto quando il mare ha trascinato 17 cadaveri (14 uomini e 3 donne) su un arco di costa di circa 40 chilometri nella zona di Guelmin, poco più di 120 chilometri a est di Tan Tan. Si è subito intuito che doveva trattarsi delle vittime di un naufragio di cui non si era saputo nulla fino al ritrovamento dei primi corpi. Nei giorni successivi, fino a martedì 20 agosto, si è poi scoperto che almeno 2 dei morti recuperati sono migranti senegalesi e soprattutto – come ha precisato Babou Sene, il console generale del Senegal a Dakhla, nel sud del Marocco (Sahara Occidentale) – che in realtà i naufragi sono due, avvenuti al largo di Tarfaya, circa 340 chilometri a ovest di Guelmin, il porto del Marocco più prossimo alle Canarie. “Si tratta – ha dichiarato il console alla stampa marocchina e senegalese – di due zodiac che si sono rovesciati il 17 agosto, molto al largo, all’altezza di Tarfaya. Il mare ha poi portato a riva i corpi più a nord, fino a Guelmin. Decine di persone risultano disperse”. Tenendo conto del carico medio dei gommoni usati nella traversata dal Marocco alle Canarie, a bordo dovevano esserci complessivamente non meno di 70 persone. Forse di più. La causa della tragedia è stata individuata infatti proprio nel sovraccarico dei due scafi, che ne ha reso estremamente rischiosa la navigazione, in una situazione peraltro già difficile per le condizioni meteomarine di quei giorni. La polizia e la marina marocchina hanno riferito che i “capitani” erano sicuramente senegalesi o comunque non marinai o scafisti marocchini, i quali in genere rifiuterebbero di affrontare il mare su zodiac stracarichi di migranti “anche a causa delle pesanti pene detentive dissuasive che vengono inflitte”. “Non a caso – hanno aggiunto – sono senegalesi tutti gli 8 ‘capitani’ arrestati dall’inizio di agosto”.

(Fonte: Dakaractu, PressAfrik, Senego, Senenews, Espress, Infomigrants)

Marocco-Spagna (Castillejos-Ceuta), 20 agosto 2024

Wail, un ragazzo marocchino di 16 anni, risulta disperso nel tentativo di raggiungere Ceuta a nuoto. La sua scomparsa è stata denunciata dalla sorella, che si è rivolta anche alla redazione del quotidiano El Faro de Ceuta per lanciare un appello di ricerca, specificando anche, come elemento di riconoscimento, che aveva due anelli alle dita. A quanto è dato sapere, Wail ha iniziato la traversata nelle prime ore di domenica 18 agosto, partendo dalla spiaggia del Tarajal, a Castillejos, grossomodo all’altezza dell’hotel Ibis. Da quel momento non se ne è saputo più nulla. I familiari hanno atteso invano un suo contatto e poi hanno iniziato a cercarlo, ma a Ceuta non risulta arrivato né figura tra i giovani intercettati dalla Guardia Civil o dalla polizia marocchina.

(Fonte: El Faro de Ceuta)

Marocco-Spagna (Tangeri-Tarifa), 20 agosto 2024

Due giovani marocchini – Oussama Akhrif, 22 anni, e Mohamed Bouhjil, 29 anni, entrambi di Sahel Chamali, 50 chilometri circa a sud di Tangeri – sono scomparsi in mare gettandosi dal peschereccio su cui erano imbarcati per cercare di raggiungere a nuoto la costa di Tarifa, in Andalusia. La loro storia è stata riferita al quotidiano El Faro de Ceuta dai familiari quasi una settimana dopo la scomparsa. Sono partiti da Tangeri, come altre volte, insieme al capobarca e a un amico. Nel corso della battuta di pesca nello stretto di Gibilterra, il barcone è arrivato al limite delle acque marocchine, alcune miglia al largo di Tarifa. Non è chiaro se abbiano predisposto un piano di fuga sapendo fin dall’inizio che il peschereccio si sarebbe recato in quella zona di mare o se abbiano improvvisato quando hanno visto che la costa spagnola appariva abbastanza vicina. Sta di fatto che si sono tuffati insieme, nonostante le grida e il tentativo di fermarli da parte del comandandante. Quasi contemporaneamente si è gettato fuoribordo anche il loro amico, che è però rimasto indietro e dopo un po’ ha rinunciato: lo hanno recuperato qualche ora più tardi aggrappato a una boa. Di Houssma e Mohamed, invece, nessuna traccia. Il capobarca li ha persi di vista quasi subito e le ricerche scattate sulla base della sua segnalazione e condotte anche nei giorni successivi non hanno dato esito. Non risulta che siano arrivati in Spagna o che siano stati soccorsi da qualche imbarcazione in transito. E di sicuro non hanno stabilito alcun contatto con i familiari. Per quanto la costa spagnola apparisse vicina, del resto, la distanza tra il peschereccio e Tariffa era comunque di diverse miglia e per di più in quel tratto di mare ci sono forti correnti.

(Fonte: El Faro de Ceuta)

Bosnia (Zovi Do, Nevesinje), 20 agosto 2024

Un profugo sconosciuto è stato ucciso in una sparatoria dalla polizia, nel tentativo di catturarlo, a Zovi Do, un villagio della Bosnia, lungo la “rotta balcanica”, nella zona di Nevesinje, 55 chilometri a sud est di Mostar. Tutto è iniziato dal contrasto con alcuni abitanti del posto, convinti che avesse rubato una pecora. All’arrivo della polizia locale l’uomo si è rifugiato in una casa vuota, barricandosi all’interno. Per costringerlo a uscire sono arrivati rinforzi anche dal comando della gendarmeria di Trebinjee, distante quasi cento chilometri. La casa è stata circondata ma, secondo i media locali, per tenere lontani gli agenti che, parlandogli in inglese, lo invitavano ad arrendersi, il profugo avrebbe esploso alcuni colpi di pistola. Da qui, ha riferito l’emittente televisiva Rtv Bn, una sparatoria conclusasi con la morte del migrante.

(Fonte: Infomigrants)

Marocco-Spagna (Castillejos-Ceuta), 21 agosto 2024

Il corpo di un migrante è stato recuperato nelle acque di Ceuta da una squadra sommozzatori della Guardia Civil (Geas). Era circa mezzo miglio al largo di Fuente Caballos, zona del Recinto. Sbarcato su un molo del porto peschereccio, è stato trasferito nell’obitorio dell’Istituto di Medicina Legale. Non sono emersi elementi per poterlo identificare. Aveva indosso non una muta di neoprene, come accade in genere per i giovani che tentano di raggiungere Ceuta a nuoto, ma normali pantaloncini e maglietta, il che induce a credere che sia stato trasportato da Castillejos nella baia di Ceuta, di notte, a bordo di una piccola barca, dalla quale si sarebbe calato in mare solo per l’ultimo tratto di traversata. A giudicare dal forte stato di degrado della salma, tuttavia, non dovrebbe trattarsi di uno delle decine di migranti che hanno tentato di raggiungere Ceuta nel fine settimana precedente il ritrovamento.

(Fonte: El Faro de Ceuta)

Spagna (Playa de la Garrofera, Valencia), 21 agosto 2024

Il cadavere di un uomo, con indosso una maglietta e un paio di pantaloncini, è stato trovato sul litorale del parco di Albufera, all’altezza della Playa de la Garrofera, 14 chilometri a sud di Valencia, da un pescatore che ha dato l’allarme alla Guardia Civil e alla polizia locale. Dopo un primo sopralluogo sul posto, il corpo è stato trasferito nell’obitorio dell’istituto di medicina legale per le indagini. Si è subito ipotizzato che si trattasse di un migrante annegato nel tentativo di raggiungere la Spagna dal Nord Africa. La conferma si è avuta dai documenti trovati in una bottiglia legata alla caviglia e da un braccialetto al polso con incisioni in arabo.

(Fonte: Ong Cipimd, 20 Minutos, El Mundo, Las Provincias)

Libia-Italia (Sabratha), 21-22 agosto 2024

I corpi di tre migranti sconosciuti sono stati trascinati dal mare, a breve distanza l’uno dall’altro, sulla spiaggia di Sabratha, 75 chilometri a ovest di Tripoli, uno dei tratti di litorale dove sono più frequenti gli imbarchi dalla Libia verso l’Italia sulla rotta per Lampedusa. Dopo un primo sopralluogo della polizia, è intervenuta per il recupero una squadra della Mezzaluna Rossa, che li ha trasferiti nell’obitorio del Teaching Hospital in attesa delle disposizioni della magistratura. A giudicare dallo stato di degrado, i tre cadaveri sono rimasti diversi giorni in acqua prima del ritrovamento.

(Fonte: Migrant Rescue Watch)

Serbia-Bosnia (fiume Drina a Ljubovija), 21-22 agosto 2023

Dodici vittime (9 morti e 3 dispersi) nel naufragio di una barca carica di migranti nella Drina, lungo la rotta balcanica verso l’Italia e l’Europa centrale. Facevano parte di un gruppo di 30 profughi e migranti, tra cui diversi bambini, che stavano cercando di attraversare, dalla Serbia verso la Bosnia, la linea di confine segnata dal fiume. Si sono imbarcati prima dell’alba di giovedì 22 agosto all’altezza della città confinaria di Ljubovija, 170 chilometri a sud ovest di Belgrado e 145 a nord est di Sarajevo. La tragedia è avvenuta sul versante serbo del fiume: forse a causa di un movimento brusco la barca, già instabile per il sovraccarico, si è rovesciata e i 30 a bordo sono stati trascinati via dalla corrente. L’allarme è stato dato da un abitante di Ljubovija che, notate la barca rovesciata e diverse persone in acqua, ha avvertito la polizia. Sul posto, oltre agli agenti, sono intervenute squadra della Protezione Civile serba mentre un’operazione di ricerca è scattata anche sulla riva bosniaca della Drina. Ispezioonando le sponde la polizia ha trovato sulla riva serba 18 persone, tra cui tre bambini, che erano riusciti a raggiungere da soli la riva. Scandagliando il fiume e gli argini più a valle sono stati poi trovati i primi 4 cadaveri e nel corso della mattinata, grazie anche all’intervento di squadre subacquee, altri 5, alcuni sulla riva serba, altri su quella bosniaca. Nessuna traccia degli ultimi tre del gruppo.

Aggiornamento 23-24 agosto. Sono stati recuperati nella Drina, tra il pomeriggio del 22 e la giornata del 23 agosto, i corpi dei 3 migranti dispersi. Si tratta di un uomo e, in particolare, di una donna e del suo bambino di appena nove mesi. E’ confermato così che sulla barca c’erano almeno 30 persone, profughi provenienti in maggioranza dalla Siria, dall’Iraq e un paio dall’Egitto.

(Fonte: Etvbharat, Infomigrants, France Presse, Barron’s, Ansa, Radio Free Europe. Aggiornamento: Daily Sabah, Sergio Scandura Radio Radicale)

Marocco-Spagna (Ceuta), 22 agosto 2023

Ancora un migrante morto nel tentativo di raggiungere Ceuta a nuoto. Il suo cadavere è stato avvistato mentre flottava nelle acque a sud della penisola del porto, almeno mezzo miglio al largo dalla zona del Foso Real. Per recuperarlo è intervenuta una unità dei sommozzatori della Guardia Civil (Geas), che lo ha sbarcato sul molo dei pescatori e trasferito poi nella sala autopsie dell’obitorio dell’Istituto di Medicina Legale. A differenza del corpo recuperato meno di 24 ore prima, in forte stato di degrado tanto da far ipotizzare che sia rimasto in acqua almeno un mese, in questo caso, a giudicare dalle condizioni di conservazione, la morte non risale a molto tempo prima del ritrovamento. Si ritiene che si tratti di uno dei giovani che a decine, nel fine settimana e nei giorni successivi, hanno tentato la traversata partendo dalle spiagge di Castillejos all’altezza del Tarajal.

(Fonte: El Faro de Ceuta) 

Senegal-Spagna (El Hierro), 23 agosto 2024

Due migranti sono morti durante la traversata dal Senegal alle Canarie. Erano su un grosso cayuco con altre 173 persone (tra cui 11 donne e 9 ragazzi minorenni) rimasto in mare per almeno 8 giorni prima di arrivare nelle acque dell’arcipelago spagnolo. Quando il barcone è stato avvistato, verso le 6 del mattino di venerdì 23 agosto, era ormai a 2 miglia circa dalla costa meridionale dell’isola di El Hierro. Per i soccorsi il centro di coordinamento di Tenerife ha mobilitato la guardamar Caliope e la salvamare Adhara, che hanno poi scortato il barcone fino al porto di La Restiga, dove nel frattempo era stato allertato il centro medico allestito dalla Croce Rossa sul molo. La scoperta della prima vittima è stata fatta nella fase dello sbarco: dopo un esame preliminare sul molo, il suo corpo è stato trasferito nell’obitorio del cimitero dell’isola. Il secono cadavere è stato trovato alcune ore più tardi dagli operai della ditta che si occupa dello smaltimento dei barconi dei migranti: era seminascosto sul fondo dello scafo tra gli effetti personali delle persone sbarcate. Si tratta di un uomo di mezza età che sembra avesse mani e piedi legati, tanto da indurre la polizia ad aprire un’inchiesta specifica sulle circostanze della sua morte. Buona parte dei 173 migranti sono apparsi molto provati dai giorni trascorsi in mare: per alcuni sono state necessarie cure mediche specifiche per forti sintomi di disidratazione e sfinimento. Per combattere la sete alcuni hanno bevuto acqua marina, che può causa malesseri, agitazione e delirio. Forse potrebbe essere accaduto lo stesso all’uomo trovato sul fondo del barcone.

(Fonte: Helena Maleno Ong Caminando Frontera, El Diario, Rtv Canarias, Rtve, La Sexta)

Turchia-Grecia (Symi), 23 agosto 2024

Un giovane originario del Kuwait è stato ucciso da uno dei colpi di arma da fuoco sparati da una motovedetta della Guardia Costiera greca, a nord ovest dell’isola di Symi, contro una barca con a bordo 14 migranti. La barca, partita dalla vicina costa turca di Datca (provincia di Mugla), è stata intercettata da una motovedetta poco dopo essere entrata nelle acque di Symi. Secondo il rapporto della polizia, l’uomo che era al timone, di nazionalità turca, non si sarebbe fermato all’alt, accelerando l’andatura e cercando addirittura di speronare l’unità greca. Da qui la decisione del guardacoste di sparare alcune raffiche per costringerlo ad arrestare la corsa, ma uno dei proiettili, sparati evidentemente proprio contro la barca, ha raggiunto il giovane kuwaitiano, ferendolo geravemente. Solo a questo punto l’equipaggio della Guardia Costiera sarebbe riuscito a bloccare il piccolo scafo e, constatato che c’era a bordo un ferito, lo ha trasferito nell’ospedale di Symi, dove però il giovane è morto poco dopo il ricovero. La ricostruzione fatta dalla Guardia Costiera, tuttavia, ha sollevato numerosi dubbi e contestazioni. Appare quanto meno strano, ad esempio, che una piccola barca con 14 migranti (tra cui una donna e 5 ragazzini minorenni) abbia tentato di speronare una motovedetta e non sono chiari, dunque, i motivi della sparatoria. Le dichiarazioni della Guardia Costiera sulle circostanze dell’inseguimento – accusa l’Associazione Uniti Contro il Razzismo – sollevano molte domande sulle circostanze in cui un proiettile sparato dalla stessa Guardia Costiera ha tolto la vita a un rifugiato. Non è convincente, in particolare, il riferimento a un tentativo di speronamento della nave guardacoste da parte di un motoscafo. Così come la necessità di usare le armi contro rifugiati i quali, secondo le dichiarazioni proprio della Guardia Costiera, non risulta che abbiano a loro volta usato o che fossero in possesso di armi”.

(Fonte: Ana Mps, Efsyn, Ekathimerini)

Libia-Italia (Sorman e Abu Issa, Zawiya), 23 agosto 2024

I corpi di tre migranti sono stati trascinati dal mare su un arco di costa di una decina di chilometri a ovest di Zawiya, oltre 50 chilometri da Tripoli. Il primo è stato recuperato dalla Mezzaluna Rossa nei pressi di Sorman, 20 chilometri a ovest di Zawiya, su un tratto di litorale roccioso, per essere poi trasferito presso l’obitorio dell’ospedale locale. Gli altri due erano su una scogliera all’altezza di Abu Issa, uno nell’area del resort Spanish Family e uno ad Al Sath. Anche in questo caso, su indicazione della polizia, è intervenuta una squadra della Mezzaluna Rossa. Non sono emersi elementi per poterli identificare. Circa due giorni prima (nota del 21-22 agosto) erano stati recuperati tre cadaveri nella zona di Sabratha, meno di 30 chilometri più a ovest. Tutto lascia pensare a un naufragio “fantasma” sulla rotta verso Lampedusa.

(Fonte: Migrant Rescue Watch)

Algeria-Marocco-Spagna (Driouch e Al Hoceima), 24 agosto 2024

I corpi di tre migranti sono stati trascinati dal mare sulla costa marocchina di Driouch e Al Hoceima, a ovest di Nador e dell’enclave spagnola di Melilla. Due sono affiorati tra il 23 e il 24 agosto sulla spiaggia di Al Harsh, nel territorio di Driouch. Secondo la stampa locale potrebbero appartenere a due harraga algerini annegati nel tentativo di arrivare dall’Algeria in Andalusia ma trascinati molto più a ovest dalle forti correnti marine da est registrate nei giorni precedenti il ritrovamento. A conferma di questa ipotesi, sulla scia delle notizie comparse sulla rete internet, sono arrivate alcune persone dall’Algeria che avrebbero affermato di essere parenti delle due vittime. Non c’è stato però un riconoscimento ufficiale e la notizia non è stata confermata dalle autorità marocchine. La scoperta dell’altro cadavere risale a tre giorni prima, il 21 agosto: lo ha notato un pescatore incastrato tra gli scogli della spiaggia di Al Hoceima, una cinquantina di chilometri più a ovest. Si tratta di un uomo con indosso una muta da sub, un dato che lascerebbe ipotizzare che possa essere un migrante morto tentando di raggiungere a nuoto Melilla e a sua volta trascinato decine di chilometri verso ovest dalle correnti orientali.

Aggiornamento 28 agosto. I corpi dei due migranti trovati sul litorale di Driouch sono quelli dei due gemelli algerini (nota del 15 agosto) scompars in mare la notte tra l’undici e il dodici agosto tentando di arrivare a Ceuta.

(Fonte: Nadorcity.com. Aggiornamento: Association Marocaine Droits Humains)

Marocco-Spagna (Fez-Castillejos-Ceuta), 25 agosto 2024

Hamza Aknoush, un ragazzo marocchino ventunenne residente a Fez, è scomparso nel tentativo di raggiungere Ceuta a nuoto. L’allarme è stato lanciato dalla sua famiglia, che per facilitare un eventuale riconoscimento ha diffuso delle foto sul web e comunicato alcune caratteristiche fisiche: altezza 1,80 e i postumi di una frattura alla mano destra. Si sa per certo che ha raggiunto Castillejos, a sud di Ceuta, e che martedì 20 agosto ha preso il mare dalla spiaggia del Tarayal per aggirare la lunga scogliera antemurale che segna la linea di confine. Da quel momento nessuno ne ha saputo più nulla. Secondo quanto hanno appreso i familiari sarebbe stato insieme a un amico di Castillejos ma, se è così, anche di questo giovane non è stata trovata alcuna traccia. Oltre che alle autorità marocchine la denuncia di scomparsa è stata fatta a quelle spagnole e ne è stata data notizia alla redazione del quotidiano El Faro de Ceuta, lanciando un appello di ricerca.

(Fonte: El Faro de Ceuta)