PROFUGHI, CHE COSA ACCADE NEGLI ALTRI PAESI? Il Marocco

Le scelte fatte per fronteggiare la cosiddetta “crisi migratoria” da parte dell’Unione Europea, dei singoli Stati che la compongono o di Stati di altre parti del mondo, si scontrano non di rado con i diritti dei profughi e il rispetto dei trattati e del diritto internazionale. Si tratta, talvolta, di violazioni o sospette violazioni che provocano l’intervento della magistratura ordinaria oppure di altre istituzioni giuridiche o politiche. Quello che segue è un estratto di una raccolta (ovviamente non esaustiva) di alcuni casi significativi. Un dossier ad opera di Emilio Drudi

Marocco. Profughi, espulso un testimone scomodo delle persecuzioni

Un sacerdote, Esteban Velasquez, autore di continue denunce sui maltrattamenti subiti dai profughi in Marocco da parte della polizia e, a Ceuta e Meliulla, anche ad opera della Guardia Civil spagnola, viene di fatto espulso dalle autorità di Rabat: andato a Melilla da Tangeri, nell’ambito della sua attività, gli è impedito di rientrare nel territorio marocchino e le guardie di frontiera gli ritirano il permesso di soggiorno rilasciato a suo tempo.

Sono anni che Velasquez è attivissimo nell’opera di tutela dei profughi e dei migranti subsahariani in Marocco, soprattutto nella zona di Tangeri e delle due enclave spagnole. Dopo che Medici senza Frontiere ha lasciato il paese, ne ha raccolto “l’eredità”, organizzando una rete di assistenza sanitaria, in particolare, per gli uomini e le donne feriti nel tentativo di forzare il blocco delle barriere di filo spinato e lame metalliche a Ceuta e Melilla o duramente percossi dalle forze di sicurezza, inclusa la Guardia Civil spagnola, durante questi “assalti” al vallo o nelle sempre più frequenti retate nei campi “spontanei” sorti soprattutto intorno al confine delle due enclave.

Non sono chiari i motivi di questa espulsione di fatto. Provvedimenti del genere nei confronti di sacerdoti sono rarissimi in Marocco. In passato 26 ministri evangelici sono stati allontanati con l’accusa di aver cercato di convertire al cristianesimo alcuni musulmani, ma nulla di questo genere può essere imputato a Velasquez. Un’altra ipotesi è che sia stato accusato di essere un agente dei servizi: in sostanza, una spia. In realtà tutti sono convinti che si sia voluto togliere di mezzo un testimone scomodo, che da anni contesta il sistema di gestione delle frontiere tra Spagna e Marocco e denuncia la violazione sistematica dei diritti umani, su entrambi i lati del confine, con le misure prese nei confronti dei migranti che dall’Africa sub sahariana tentano di raggiungere la Spagna e l’Europa.

Quella di Velasquez è, in buona sostanza, un’aperta contestazione della politica sull’immigrazione e degli accordi stipulati tra Unione Europea e Marocco (insieme ad altri Stati africani) per bloccare i migranti prima ancora che si possano imbarcare. Vale la pena ricordare che in questo contesto rientrano sia il Processo di Rabat (2006) che i recenti accordi di Malta, sottoscritti l’11 novembre 2015.

(Fonte: El Diario Es. 26 gennaio 2016).

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